Riprende oggi 30 agosto alle 12.00 la discussione sulla Fase 2 della riforma previdenziale. Il confronto è molto atteso dai lavoratori, che aspettano di conoscere quale sarà la posizione ufficiale dell'esecutivo in merito agli interventi indicati all'interno del verbale siglato lo scorso settembre e degli altri provvedimenti che sono stati al centro della cronaca politica di questa estate. Con questo incontro inizia infatti una serie di appuntamenti che si svilupperanno successivamente fino al prossimo 7 settembre. A quel punto il quadro della seconda fase di riforma dovrebbe essere delineato completamente e si entrerà nella fase operativa, con l'avvio dei lavori per la redazione della bozza riguardante la nuova legge di bilancio 2018.
Ma vediamo insieme quali saranno i principali temi che verranno affrontati.
La pensione minima di garanzia e l'uscita flessibile con il contributivo
Per i giovani si punta a creare innanzitutto uno zoccolo duro in grado di calmierare gli effetti al ribasso del calcolo contributivo in caso di carriere precarie o discontinue. Con l'attuale meccanismo di conteggio degli assegni una vita lavorativa dai bassi redditi si tradurrà automaticamente in Pensioni basse durante la vecchiaia. Per cercare di ovviare al problema esecutivo e sindacati si sono impegnati a studiare un reddito minimo, così come in effetti già avviene con gli adeguamenti al minimo nelle pensioni a calcolo misto. La proposta del PD non è ancora nota nei dettagli, ma sembra poter essere legata agli anni effettivi di contribuzione (si parla di un ventennio almeno), con aumenti progressivi in base all'anzianità dei versamenti ed un range della futura mensilità dalle 600 € alle 1000 € circa.
Un altro tema che sarà discusso riguarderà ancora una volta coloro che risultano inseriti nel contributivo puro, andando a toccare però la questione della flessibilità in uscita. Si punta in particolare a modificare il requisito del livello minimo di importo (2,8 volte l'assegno sociale) per poter accedere alla pensione anticipata.
L'adeguamento all'aspettativa di vita
Più complicata la situazione legata al parametro dell'aspettativa di vita, che se applicato comporterebbe fino a 5 mesi di innalzamento dei requisiti anagrafici e contributivi nel 2019. Durante i precedenti incontri di luglio la ripresa della discussione su di un possibile intervento correttivo era data per certa assieme alla riapertura dei tavoli.
Di recente però il Ministro del Lavoro ha manifestato la necessità di poter visionare i dati dell'Istat prima di riprendere in mano la questione, pertanto non è chiaro se nell'incontro di oggi il tema sarà effettivamente affrontato.
Pensioni anticipate e APE donna: si punta al riconoscimento dei lavori di cura
Per le donne si punta a riconoscere i lavori di cura e la maternità facilitando l'accesso all'anticipo pensionistico e garantendo una riduzione dei requisiti contributivi necessari per la quiescenza. Di fatto il pacchetto di interventi prefigurerebbe una nuova APE donna che dovrebbe affiancarsi all'APE sociale per riconoscere e calmierare le differenze di genere inerenti l'attuale sistema.
Sul punto i sindacati chiedono un'estensione generalizzata del riconoscimento destinato ai lavori di cura, slegandolo quindi da situazioni di anticipo e rendendolo universale per ogni tipologia di accesso all'Inps.
Anche i fondi pensione diventano più flessibili: si allentano i criteri per la RITA
Tra gli interventi di rilancio anche la previdenza complementare vedrà arrivare importanti cambiamenti. Si punta infatti a rendere più flessibile la rendita integrativa temporanea anticipata (conosciuta come RITA), slegandola dai requisiti dell'APE volontaria. Attualmente è infatti necessario avere la certificazione Inps dei vincoli per l'anticipo pensionistico di mercato, che richiede la maturazione di 63 anni di età, 20 anni di contribuzione ed un futuro assegno di 700 euro circa al mese.
Con la legge di bilancio 2018 potrebbe cadere l'obbligo di certificazione, garantendo quindi ai fondi pensione la possibilità di fornire un sostegno di welfare privato in età avanzata per chi dovesse trovarsi a vivere situazioni di disagio.
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