Finalmente dopo quasi un anno di gestazione il Ministero del Lavoro ha approvato la Circolare Inps che istituisce, a favore dei professionisti il cosiddetto cumulo gratuito. In pratica, tutti i titolari di partita Iva potranno sommare i contributi previdenziali versati in altrettante Casse dei vari Ordini e Professioni per poter, quindi, arrivare prima alla agognata pensione, forse anche anticipata. E questo, con effetto retroattivo dal 1 gennaio 2017. Ricordiamo che per il popolo delle partite Iva i requisiti per accedere alla pensione sono 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne e, infine, 41 anni per i lavoratori precoci.

Come sono stati superati gli ostacoli

Il lungo periodo necessario per arrivare a questo risultato si deve essenzialmente alla diversità dei requisiti pensionistici richiesti dalle varie Casse previdenziali ai loro aderenti per ottenere l'assegno. Queste criticità erano emerse quasi subito spingendo le Casse a chiedere al Governo un provvedimento di raccordo, per poter mettere in sicurezza i loro bilanci rispettando, nel contempo, il diritto degli interessati a raggiungere i requisiti necessari per percepire la pensione. Per salvare, diciamo così, capra e cavoli, si è adottato un escamotage. In pratica, i professionisti o, comunque, i titolari di partita Iva, percepiranno l'assegno pensionistico in due fasi, o momenti differenti.

La soluzione trovata dall'Inps

Al raggiungimento dei requisiti richiesti dall'ente previdenziale nazionale, l'Inps verserà al beneficiario l'importo di sua competenza a titolo di anticipo. Ma, effettivamente, la pensione si potrà dire raggiunta solo nel momento in cui saranno soddisfatti tutti i requisiti delle diverse Casse previdenziali a cui si è iscritti.

Infatti, solo in quel momento queste ultime verseranno al beneficiario quanto a lui spettante e di loro competenza.

Anche se l'obiettivo può dirsi raggiunto, rimane il problema delle coperture economiche necessarie affinché il cumulo gratuito produca effetti reali. D'altra parte, come ricordavamo poco sopra, un altro obiettivo perseguito dal Governo era quello del contenimento dei costi per non far saltare i conti delle varie Casse, che in base alle norme europee, devono essere solvibili, attualmente, fino al 2030. Comunque, l'approvazione da parte del Ministero del Lavoro garantisce che le coperture saranno trovate nella legge di Bilancio 2018.