Periodo importante per il comparto Scuola ed in particolare per il personale Ata, per i bidelli e per il grado apicale degli Ata, il cosiddetto Dsga. Per questi ultimi il 2018 segnerà il via di un nuovo concorso come confermato recentemente dal Miur. Intanto si sta per ultimare la procedura di aggiornamento delle graduatorie di terza fascia le cui domande sono scadute lo scorso 30 ottobre e per le quali adesso ci sarebbe da scegliere, tramite il sistema istanze on line, le trenta scuole dove si vuole presentare la candidatura. Inoltre, anche il personale Ata, come tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione attende con ansia gli esiti della trattativa tra Aran e sindacati in relazione allo sblocco del contratto dei lavoratori statali fermo da 8 anni e oggetto di una lunga ed estenuante piattaforma di discussione che è partita all’indomani della famosa sentenza della Consulta sulla incostituzionalità del blocco della perequazione del Governo Monti.
Ecco per tutto il 2017 ed in attesa che il contratto venga rinnovato, a quanto ammontano le retribuzioni del personale che rientra tra gli Ata.
Bidelli e loro salario
Grande successo ha avuto il nuovo bando di aggiornamento delle graduatorie con molti giovani che hanno deciso di prendere parte al concorso aspirando ad un posto di assistente amministrativo, assistente tecnico o come collaboratore scolastico. Essere inseriti nelle graduatorie di terza fascia, quelle ad esaurimento è molto importante per riuscire a maturare i 24 mesi canonici per entrare nelle graduatorie permanenti, cioè per entrare in ruolo come dipendente della scuola. L’ultimo contratto scuola è datato 2011 e si attende il rinnovo che come trapela dai vari summit tra Aran e sindacati, potrebbe portare aumenti di 85 euro lordi al mese per lavoratore.
Senza entrare troppo nel dettaglio di quello che i lavoratori si troveranno in più nella busta paga di gennaio come aumento netto, con cifre diverse a seconda che ne parlino esponenti del Governo o dei sindacati e con gli arretrati da erogare a partire dal 2016, oggi gli stipendi sono diversi a seconda del ruolo svolto. Nel CCNL lo stipendio lordo di un bidello, o collaboratore scolastico come è chiamato da qualche anno sarebbe di € 14.903.
Al netto un bidello percepisce qualcosa come 1.100 euro al mese e per 13 mensilità. Lo stipendio sale in base all’anzianità rimanendo a 14.903 euro per coloro che hanno fino ad 8 anni di servizio. Per quelli tra i 9 ed i 14 anni si sale a 16.242 e così via fino a19.423 euro per coloro che si trovano agli sgoccioli della carriera, con 35 anni o più di lavoro alle spalle.
Maggiori responsabilità maggiore stipendio
È di 100 euro in più al mese circa lo stipendio che spetta ad un assistente tecnico o amministrativo. Anche in questo caso stipendio diverso in base all’anzianità di servizio con 1.200 euro al mese per coloro fino ad 8 anni di servizio. È di € 18.411 lo stipendio spettante a lavoratori con almeno 9 anni di anzianità e fino a 14. Tra i 15 ed i 20 anni si sale ad € 19.680 e poi ancora a 20.956 per soggetti tra i 21 ed i 27 anni di carriera. Anche in questo caso per i più anziani come storia lavorativa, con 35 o più anni di servizio lo stipendio previsto è di € 22.5623 lordi all’anno. ben più cospicue le retribuzioni per i Dsga, per via delle più pesanti responsabilità tipiche di questo apicale ruolo del settore.
Lo stipendio netto minimo è di 1.500 euro al mese, un buon 50% in più di quanto percepiscono i collaboratori scolastici. Si va dai 22.073 euro all’anno per i meno anziani di servizio ai 34.556 dei più vicini alla pensione. Le cifre di cui abbiamo parlato per le tre categorie di lavoratori che rientrano tutte nel cosiddetto personale Ata sono comprensive del Bonus Renzi da 80 euro, sempre per coloro che ne hanno diritto. Da quanto sembra sia stato stanziato nella Legge di Bilancio che in questi giorni sta per essere approvata, il Bonus Renzi verrà salvaguardato per quanti si trovavano vicini alla soglia utile per il suo incasso e che con gli aumenti previsti dal rinnovo rischiavano di perderlo.
Presto con il rinnovo del contratto le cifre di stipendio cambieranno ma ancora non è chiaro in che misura. Va ricordato inoltre che lo sblocco voluto dalla Corte Costituzionale con la sua sentenza del 2015, prevede una retroattività a partire dal gennaio 2016, che il Governo vorrebbe coprire con arretrati una tantum a gennaio da 500 euro circa a testa. Questo a prescindere dalle richieste dei sindacati e dall’evidente perdita dei lavoratori durante gli anni di blocco al quale va aggiunta la mancata erogazione dell’indennità di vacanza.