La polemica sul Jobs Act non è ancora passata e ben presto si aprirà un nuovo fronte per quanto riguarda le recenti riforme pensionistiche. Quello che il Jobs Act intende fare è un esame accurato di tutte le modifiche che sono arrivate attraverso la riforma Monti-Fornero del 2012, che è però molto rigida e poco amata dai cittadini. I tecnici del ministero del Lavoro, dell’Inps e del Tesoro stanno cercando di trovare una soluzione a questa riforma così aspra verso i lavoratori italiani.

L'idea Luigi Di Maio, premier candidato M5s, sarebbe quella di attutire l'errore tecnico apportato dalla riforma, cioè quello della doppia indicizzazione.

Sarebbe a dire che la pensione di anzianità o quella anticipata sono oggi legati sia all'età minima pensionabile che viene di anno in anno modificata in base all'aspettativa di vita e agli anni di contributi che ogni cittadino ha accumulato nel corso del suo lavoro. Questo sta dunque a significare che se manca uno dei due requisiti, il lavoratore non può andare in pensione e sarà costretto a lavorare per altri anni.

La nuova proposta di Di Maio

Nella maniera sopra descritta, si rischia di creare un futuro senza pensione per molti giovani che comunque effettuano nella maggior parte dei casi dei lavori in maniera discontinua. Il programma di Di Maio si chiama quota 41 ed ha come idea quella di levare l'età minima per il raggiungimento della pensione e lasciare invece soltanto i limiti dei contributi pari a 41 anni.

In tal modo verrebbe risolta anche la problematica degli esodati che potranno così non rimanere senza un posto fisso o una pensione.

La problematica consiste però nei fondi dello Stato, che tagliando fuori l'età dovrebbe avere delle somme di denaro pari a coprire tutte le uscite che dovranno essere effettuati. A questo punto dovrebbe anche entrare in vigore il prestito pensionistico ideato dal governo Letta, il quale prevede l'erogazione di una somma di denaro pari a 700 ero al mese che verrà poi restituita al raggiungimento dell'età pensionistica.

Inoltre, pare ci sia una nuova idea che è ancora tutta da verificare e riguarda le buste arancioni ( buste ricevute per posta o consultate online che riassumo gli anni di contributi di ogni lavoratore). Potrà anche essere visualizzato l'ipotetica pensione che sarà ricevuta, in modo tale da permettere al lavoratore di scegliere il momento più opportuno per andare in pensione.

I requisiti

Molto importante è precisare che la pensione precoce non è per tutti, ma sono necessari dei requisiti. Oltre ad essere precoce, il requisiti fondamentali riguardano la disoccupazione a causa di un licenziamento, l'invalidità del lavoratore, oppure occorre svolgere dei lavori particolarmente pesanti o curare dei familiari con gravi problemi di disabilità.