La fondatrice del CODS Orietta Armiliato ha condiviso con i lettori alcune riflessioni in merito alle istanze portate avanti dal Comitato nel comparto previdenziale. "Stiamo assistendo a clamorose retromarce che, facendo stridere “le gomme” suonano una sveglia (ed il suono di questo strumento non è quasi mai gradito...) a chi aveva preso atto di quanto riportato nei diversi programmi elettorali e si era orientato su questi per votare un partito piuttosto che un altro. Ancora prima che si sia insediato il Governo e dunque ci sia stato un avvio di operatività, stiamo prendendo atto di una serie di rettifiche da parte di chi ha, probabilmente con leggerezza ed approssimazione “esagerato” nel far promesse difficili da mantenere.
Ed infatti" prosegue l'amministratrice del gruppo, "si parla poco o nulla del reddito di cittadinanza se non per leggere i numeri che sono stati pronunciati da Inps in questi giorni e che quasi raddoppiano in negativo le prime stime prodotte. Allo stesso tempo, si legge un po’ ovunque che l’età minima per raggiungere la quiescenza anticipatamente rispetto alle norme vigenti con le diverse metodologie proposte, è contemplata solo a partire dai 63 anni, sotto questa soglia...il nulla, neppure per le donne".
Le preoccupazione per la prossima definizione del DEF
"Tutto questo avviene alla vigilia della produzione del DEF" ricorda Armiliato, "ovvero quel fondamentale documento che sancisce le politiche economiche e finanziarie decise ed imposte dal governo e che influenza tutte le scelte, anche politiche, inerenti gli esercizi annuali e pluriennali dello Stato.
Insomma: il documento di riferimento per il Parlamento funzionale a poter attingere le coperture necessarie a supportare i vari proponimenti che si intendono tradurre in legge e che devono possedere la conseguente copertura finanziaria. Detto questo, ad oggi, non sappiamo quale sarà l’assetto del prossimo Governo tuttavia, come dicevamo, in molti si stanno premurando di cambiare i termini di connotazione delle misure inserite nei loro programmi elettorali.
Si veda, per esempio, la parola ‘abolizione’ riferita alla legge Monti-Fornero, che oggi è stata sostituita con la parola ‘superamento’. Nel mentre, ci arrivano i dati di alcune misure che sono state rese operative dalle ultime leggi di bilancio dai quali si evince che, in barba a chi aveva pronosticato (spesso anche augurato....) un flop delle stesse, le domande inoltrate per accedere ad Ape Social e/o ad Ape Volontaria sono oltre 48000: possiamo dire, senza alcun dubbio, che non sono numeri residuali o irrilevanti".
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" in merito alle ultime novità sul comparto previdenziale riportate nell'articolo