visite fiscali, nuove delucidazioni arrivano dalla Presidenza del Consiglio in merito ai controlli effettuati dal polo unico Inps. Ricordiamo che dal mese di gennaio i controlli sono effettuati esclusivamente tramite l'Istituto previdenziale, e non tramite Asl come si svolgevano un tempo. Ma una recente sentenza ha escluso dall’essere soggetti a visita fiscale quei dipendenti (sia pubblici che privati) che non possono andare a lavoro a causa di infortuni sul lavoro o malattie professionali. Tra le malattie professionali è annoverata anche la fonopatia, ovvero quei disturbi alle corde vocali tipiche del corpo docente che talvolta possono portare a noduli o polipetti nella gola.

In questi casi, già dal mese di aprile prossimo, non sarà più dell'Inps l’obbligo dei controlli, bensì dell'inail (Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro) e quindi i soggetti non dovranno più rispettare le fasce di reperibilità previste.

Visite fiscali in caso di infortuni sul lavoro e malattie professionali: cosa cambia

L'Inps aveva già preannunciato tale decreto nel mese di agosto 2017 con la circolare n. 3265 rigettando le richieste dei datori di lavoro che chiedevano di effettuare le visite anche nei casi di infortunio o malattia professionale. Ma l'Inps aveva invece specificato come non potesse effettuare una valutazione medico giuridica di questo tipo di assenze.

Con il nuovo decreto quindi, tutti quei dipendenti che si sono fatti male mentre lavoravano o nei luoghi di lavoro oppure quei dipendenti che si sono ammalati a causa di strumentazioni o tipologia di lavori svolti (ad esempio raggi X nel settore sanitario) non dovranno più rispettare le fasce orarie per le visite fiscali ma rivolgersi direttamente all'Inail per i controlli da effettuare e i certificati da consegnare.

Le fasce di reperibilità nel settore pubblico e gli esonerati

La nota della Presidenza del Consiglio, inoltre, ha ribadito quali siano le fasce orarie da rispettare in caso di normale visita fiscale, ovvero sette ore al giorno per il settore pubblico: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 (anche nei giorni non lavorativi e festivi).

Ma ha specificato quali sono i dipendenti esclusi da tale obbligo, oltre ai suddetti. Possono quindi non rispettare le fasce di reperibilità i lavoratori che soffrono di patologie gravi che comportano terapie salvavita, causa di servizio e stati patologici che comportino una invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.