Anche per l'anno 2018/2019 si rischia la solita carenza di insegnanti nella Scuola. Nonostante i 57 mila docenti da immettere in ruolo richiesti dal ministero dell'Istruzione di Marco Bussetti al dicastero dell'Economia, ci sono ancora tantissime cattedre vuote, soprattutto nelle scuole del Nord. In più, il piano predisposto dall'ex ministro del Miur, Valeria Fedeli, dei percorsi di stabilizzazione dei docenti precari, con concorsi ad hoc e percorsi di formazione e tirocinio (Fit), sta riscontrando un avanzamento dei lavori discontinuo e a rilento, con appena nove regioni su quindici che termineranno in tempo i percorsi di formazione.

Nelle previsioni si pensava di riuscire a reperire con il Fit i candidati docenti a coprire le classi di concorso carenti di insegnanti di ruolo. I fatti stanno andando diversamente, con materie scolastiche che, nella migliore delle ipotesi, rimarrebbero comunque carenti di candidati abilitati. E anche sul sostegno rimane una situazione preoccupante: molti dei posti preventivati dal Miur nella richiesta di autorizzazione delle immissioni in ruolo di settembre prossimo potrebbero rimanere vacanti per mancanza di insegnanti specializzati.

Immissioni in ruolo scuola 2018/2019: assunzioni docenti GaE, graduatorie concorso e GaE

Secondo quanto si legge sul quotidiano Repubblica, i tecnici del Miur e i sindacati hanno avuto un confronto lo scorso 25 luglio proprio per fare il punto sulle assunzioni dei docenti della scuola e degli insegnanti di sostegno per il 2018/2019.

Uno dei maggiori ritardi riguarda le immissioni in ruolo provenienti dal percorso "Fit": Dal confronto tra Miur e sindacati è emerso che molte delle 57.322 cattedre che dovrebbero essere assegnate agli insegnanti delle graduatorie provinciali a esaurimento (GaE), ai vincitori del concorso nella scuola del 2016 ed ai candidati abilitati a completare il primo percorso di formazione e tirocinio (Fit), potrebbero non essere assegnate dagli ambiti territoriali (ex uffici scolastici regionali).

In primo luogo perché, in svariate materie, le graduatorie dei concorsi e gli elenchi dei precari sono già deserte o con pochi candidati. E dei 364 percorsi Fit preventivati ne sono partiti soltanto 310. Entro il 31 agosto, giorno limite per le assunzioni nella scuola del 2018/2019, soltanto 9 regioni su 15 hanno annunciato di essere pronte a completare i corrispondenti concorsi.

In più, il percorso di formazione e tirocinio dei precari storici non abilitati è ancora al palo in tutte le regioni.

Supplenze insegnamento comune e sostegno 1° settembre 2018: scuole del Nord e Sud

In questo scenario, degli oltre 57 mila posti che verranno assegnati entro fine agosto, in realtà le immissioni in ruolo nella scuola potrebbero essere molte meno. E si farà ricorso ai docenti precari provenienti della seconda e della terza fascia delle graduatorie di istituto. Potranno aspirare agli incarichi di supplenza i docenti delle scuole del Nord, istituzioni alle quali erano previste 34 mila assunzioni, il 60 per cento del totale delle cattedre libere. Nelle scuole del Sud, invece, sono previste 13 mila nuovi posti, corrispondenti al 22 per cento delle cattedre totali.

I numeri delle assunzioni e della precarietà si riflettono anche nel sostegno: nelle 57 mila cattedre richieste da Marco Bussetti sono compresi anche 13 mila docenti del sostegno da assumere per il nuovo anno scolastico. Tuttavia, secondo le previsioni dei sindacati, anche nel sostegno si farà ampio ricorso ai precari in quanto trovare tanti docenti specializzati nelle graduatorie a esaurimento (GaE) è impresa difficile, soprattutto per le esigenze delle scuole del Nord. La carenza di insegnanti specializzati nel sostegno ha indotto il Miur a preventivare un nuovo percorso di abilitazione (il Tirocinio formativo attivo, Tfa), da attivare il più presto possibile.