La riforma delle Pensioni con l'introduzione della quota 100 ed il superamento, graduale, della legge Fornero, sarà affrontato nella legge di Stabilità 2019. Lo hanno assicurato sia il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria. Si punterà, dunque, soprattutto sugli anni di contributi già versati per arrivare a quota 100 (partendo, tuttavia, dall'età minima di 64 anni), ma anche da un'altra formula di pensione anticipata, quella prevista per i lavoratori precoci. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi, la quota di uscita indipendente dall'età dovrebbe essere la quota 42, con 7 mesi in più rispetto alla quota 41 adeguata all'aspettativa di vita del 2019.

Non dovrebbe far parte della prossima legge di Stabilità, la prima dell'attuale Governo M5S-Lega, il taglio delle pensioni d'oro per gli importi netti a partire dai 4 mila euro.

Quota 100 e quota 42 per i precoci: possibile uscita con pensione anticipata dal 2019

Il ritorno al meccanismo delle pensioni di anzianità con la quota 100 e la novità della quota 42 avrebbero, tuttavia, un costo variabile a seconda dei paletti di uscita. Per la sola quota 100, scrive il quotidiano economico, il costo per il bilancio dello Stato potrebbe variare tra i 4 e i 14 miliardi di euro, a seconda dell'introduzione dell'età minima di 64 anni e delle altre combinazioni di uscita possibili. Proprio l'elevato costo derivante dalla quota 100 ha lasciato spazio, nelle ultime settimane, all'ipotesi dei 42 anni di contributi, il meccanismo di uscita che si avvicinerebbe alla pensione dei precoci con quota 41.

Considerando l'aumento dei requisiti di uscita che saranno in vigore dal 1° gennaio 2019 in conseguenza dell'adeguamento dell'età delle pensioni all'aspettativa di vita, la quota 42 rappresenterebbe una quota 41 per tutti con qualche mese in più di lavoro richiesto (dal 2019 la stessa quota dei precoci si adeguerà di cinque mesi) e un pugno di mesi di sconto rispetto all'attuale pensione anticipata regolata dalla riforma Fornero.

Vantaggi quota 42 per le pensioni anticipate e bonus contributivo

Ovvero gli uomini, con la quota 42 risparmierebbero un anno e tre mesi rispetto ai 43,3 anni richiesti dal 2019 per la pensione anticipata, mentre le donne avrebbero un beneficio molto più limitato quantificabile in appena tre mesi rispetto alle uscite della Fornero (42 anni e 3 mesi dal 2019).

Tuttavia, la quota 42, forse anche più della stessa quota 100, incontrerebbe i favori di diversi ambienti della maggioranza parlamentare, anche se l'originaria quota dei precoci rimane al momento "intoccabile" e, soprattutto, richiesta da chi abbia iniziato a lavorare prima dei 19 anni. Parallelamente alle pensioni anticipate con il ripristino del sistema delle quote e della doppia anzianità, i tecnici del Governo starebbero lavorando al ripristino del bonus contributivo targato Maroni. Già sperimentata nella metà del decennio scorso, la proposta andrebbe a premiare i lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per l'uscita con quota 100, dovessero decidere di rimanere ancora qualche anno sul luogo di lavoro.

In tal caso, il vantaggio sarebbe rappresentato dal versamento in busta paga dei contributi previdenziali (del 33 per cento per i dipendenti), esentasse e per una durata massima di tre anni prima della definitiva pensione.