Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 7 agosto 2018 vedono consolidarsi le possibilità riguardanti l'approvazione della quota 100 come principale strumento di flessibilità nella legge di bilancio 2019. Nel frattempo arrivano nuove conferme anche sul taglio alle pensioni d'oro, calendarizzato per il prossimo mese di settembre. Mentre dalle pagine facebook dei lavoratori proseguono le rivendicazioni per il riconoscimento del diritto alla quiescenza, come nel caso della Quota 41 (che sembra destinata ad essere rimandata al medio termine). Dal CODS si tornano infine a sottolineare i vantaggi conseguenti alla valorizzazione dei lavori di cura per la maturazione dei requisiti di quiescenza.

Pensioni anticipate: la quota 100 nella prossima manovra

Nelle ultime ore si sono moltiplicate le voci secondo le quali la quota 100 potrebbe essere l'opzione privilegiata scelta dal Governo per dare seguito alla flessibilità previdenziale nella nuova legge di bilancio. Secondo quanto riporta l'Agenzia Ansa, l'opzione avrebbe un costo nel primo anno stimato all'incirca in 4 miliardi di euro, mentre il costo complessivo della Manovra 2019 dovrebbe toccare i 27 miliardi di euro. Sembra invece destinata ad essere rimandata ad un secondo momento la cosiddetta quota 41, pensata per i lavoratori precoci e slegata da qualsiasi vincolo di tipo anagrafico.

Di Maio (M5S): sulle pensioni d'oro il taglio è previsto a settembre

Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio è tornato a confermare il taglio delle pensioni d'oro, spiegando che è stato rimandato al prossimo mese di settembre 2019. Come spiega lo stesso esponente del Governo, "tra decreto dignità, decreto motovedette, milleproroghe, decreto ministeri, che sono stati provvedimenti importanti per affrontare il tema dell'immigrazione, del precariato e di altre crisi sociali, non siamo riusciti a portarla avanti nel dibattito parlamentare di questi primi due mesi".

Di Maio ricorda infine che sarà un provvedimento a 360 gradi, visto che riguarderà ex manager, grandi pensionati, ma anche sindacalisti che non hanno versato i contributi corrispondenti agli assegni da migliaia di euro al mese.

Sulla quota 41 e l'aspettativa di vita si prepara una nuova manifestazione

Da Facebook arriva la notizia della preparazione di una nuova protesta organizzata per il prossimo 29 settembre 2018 davanti al Parlamento.

Ad avviarla sono i gruppi "Aboliamo l'aspettativa di vita per il diritto alla pensione" e "41 per tutti lavoratori uniti". "Siamo stufi di sentir parlare di spread, pareggio in bilancio, rapporto debito pubblico/PIL" si legge all'interno del post di presentazione dell'iniziativa. "Tutti i gruppi sociali che in rete o sul territorio si occupano di diritti, lavoro, pensioni, salute, scuola, diritti dell’infanzia, sicurezza sociale , occupazione, disoccupazione, precariato, pari opportunità e tutti coloro il cui intento è la giustizia sociale sono i benvenuti. Costruiamo insieme una piattaforma comune". Tra gli obiettivi la realizzazione della quota 41 per tutti (senza vincoli o paletti ostativi all'ingresso), il riavvio del turn over ed il superamento degli adeguamenti all'aspettativa di vita.

Dal CODS si ricordano i vantaggi insiti nella valorizzazione dei lavori di cura

"Pare sia necessario ricordare che la valorizzazione del lavoro di cura, se riconosciuta e quantificata, potrà portare nel nostro cassetto previdenziale almeno un paio di anni di contribuzione". Lo afferma Orietta Armiliato, fondatrice del Comitato Opzione Donna Social, sottolineando che questo riconoscimento "nulla toglie o toglierebbe alla Proroga della Misura dell’Opzione Donna che è tutta un’altra storia, un’altra partita e l’una non toglie nulla all’altra".

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su welfare e previdenza riportate nell'articolo.