Continuano a far discutere le dichiarazioni rilasciate dall'economista Alberto Brambilla in tema Pensioni, in relazione alla nuova Quota 100 che il Governo ha intenzione di includere nella prossima Legge di Bilancio 2019: i 64 anni di età combinati con i 36 anni contributivi sono stati aspramente criticati dai lavoratori precoci che, per giunta, contestano il silenzio dell'esecutivo in merito a Quota 41. Se da una parte, il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, promette di risolvere al più presto l'emergenza sociale rappresentata dal superamento della Legge Fornero, dall'altra sale la tensione tra i lavoratori.

Sul dibattito politico, è tornato anche l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il quale ha ribadito il proprio sostegno a Quota 100, a condizione, però, che non vi siano 'trucchi'.

L'ex ministro Damiano favorevole a Quota 100 a patto che non vi siano 'trucchi'

Una presa di posizione conosciuta, quella dell'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, in materia pensioni. Nel corso di un suo intervento, l'esponente del Partito Democratico ha nuovamente espresso il proprio appoggio a Quota 41 e Quota 100, a patto, però, che quest'ultima non contenga trucchi. Il portale Pensionipertutti.it lo ha intervistato proprio su questo argomento. Riprendendo le dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa dall'economista Alberto Brambilla, Damiano sottolinea come Quota 100 con i paletti imposti ai 64 anni di età anagrafica e i trentasei anni di versamenti contributivi finirebbero per restringere la platea di coloro che potranno accedere all'uscita pensionistica, tenendo presente che la nuova Quota 100 imporrebbe l'attesa di un anno in più rispetto all'Ape Sociale.

Da qui nasce l'esigenza, secondo l'ex ministro, di non sopprimere la misura introdotta lo scorso anno dal Governo Gentiloni, altrimenti si produrrebbe un notevole danno.

Oltre tutto, continua Damiano, il ricalcolo dell'assegno pensionistico, in base al sistema contributivo, a partire dal 1996, produrrebbe un taglio rilevante nell'importo della pensione.Insomma, sì a quota 100 ma non secondo la proposta lanciata da Alberto Brambilla che andrebbe a penalizzare migliaia di lavoratori anziché aiutarli ad uscire dal mondo del lavoro.

Damiano sensibile alle questioni relative agli esodati e Opzione Donna

Damiano, inoltre, si è soffermato anche sulla questione riguardante la nona salvaguardia a favore degli esodati, rimarcando il fatto che il suo partito debba impegnarsi a fondo, per far inserire questo provvedimento nella prossima Legge di Bilancio 2019, un provvedimento molto importante per le circa seimila persone che sono rimaste escluse.

Damiano non ha dimenticato di citare un'altra questione molto importante, quella legata a Opzione Donna, sottolineando che se esistono dei 'fondi residui cristallizzati', sarebbe opportuno sbloccarli e utilizzarli.A proposito di Opzione Donna, l'amministratrice del gruppo Facebook 'Comitato Opzione Donna Social', Orietta Armiliato, ha sottolineato come molti elementi siano ancora poco chiari in merito alla proroga della misura, considerata parte integrante della riforma delle pensioni del Governo gialloverde. Ancora non è chiaro quanto costerà la proroga e se ci sono dei risparmi che si possono utilizzare, ancora non è chiaro se i requisiti anagrafici e contributivi resteranno invariati oppure se ci saranno delle modifiche. Sarebbe opportuno che si facesse chiarezza, anche su questo tema, certamente non meno importante.