Pensioni, il momento della verità si avvicina sempre di più: a breve il Governo dovrà inesorabilmente scoprire le carte sulle proprie intenzioni riguardanti le modifiche da attuare alla riforma delle pensioni. Chi è in attesa delle misure di pensione anticipata sbandierate in campagna elettorale potrebbe rimanere deluso, spiega il giuslavorista Giuliano Cazzola, considerato un’autorità in fatto di pensioni.

Pensioni, regna l'incertezza su quota 100, 41 e 42

La quota 41 non è detto che vedrà la luce e probabilmente nel 2020 potrebbe divenire quota 42, mentre la quota 100, spiega l'economista Cazzola, con tutti questi paletti non avrebbe nulla a che vedere con quanto si aspettavano gli italiani.

Le risorse non ci sono, e lo stesso Governo forse se ne sta rendendo conto applicando correttivi alla propria proposta iniziale. Ma Salvini continua a ribadire il suo impegno affinché la riforma Fornero venga smantellata pezzo per pezzo.

Quota 100 al via, Salvini rassicura i futuri pensionandi

Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini prosegue con i toni da campagna elettorale e ribadisce il concetto sulla riforma Fornero. Parafrasiamo le sue parole: l'impegno che abbiamo preso con gli italiani è sacro, per questo ci stiamo lavorando seriamente, la nostra intenzione primaria è smontare quell'infamia che è la legge Fornero che sta rovinando la vita a milioni di italiani. Poi conclude convinto: anche se ci dicessero che non possiamo farlo ce ne freghiamo e lo faremo lo stesso.

Per l'ennesima volta Salvini promette di "smontare pezzo per pezzo" la riforma delle pensioni partorita dal governo Monti. Peccato però che Brambilla (economista della Lega che ha redatto il capitolo previdenziale del Carroccio) la pensi in altro modo: la quota 100 ad esempio non sarà esente da vincoli ma sarà accessibile dai 64 anni d’età.

Per Cazzola questo ‘dire e non dire’ del Governo disegna un quadro chiaro.

Riforma pensioni: quota 100 conviene davvero?

Giuliano Cazzola ha espresso chiaramente la sua opinione sul programma di Governo ed ha nuovamente sentenziato senza tanti giri di parole: “Con quota 100 si vogliono tutelare i bravi lavoratori padani. Con le pensioni di cittadinanza i cittadini del Sud”.

In buona sostanza - fa notare Cazzola - l’obiettivo di queste due misure sarebbe cercare di tenere, almeno in parte, buoni gli elettori che hanno votato M5S e Lega, e ormai anche il Governo è consapevole che non riuscirà a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Infatti la quota 100, spiega, non sarà esente da vincoli, ne avrà uno anagrafico (64 anni) e uno contributivo (36 anni). Poi vi è un altro paletto: il calcolo contributivo nel periodo 1996-2011 e gli anni di contributi figurativi concessi per raggiungere il montante saranno solo 2/3. Insomma, la quota 100 promessa durante la lunga campagna elettorale si è allontanata molto. Per Cazzola, dunque, questi correttivi cambiano di parecchio le aspettative e le possibilità di accesso, tanto che “qualcuno si interroga se non siano più convenienti le regole in vigore”.

L’autunno si avvicina e allora vi sarà per il Governo un bel banco di prova e si comprenderà se riuscirà (rispettando i vincoli di bilancio o sforando, a seconda) a rispettare quanto promesso fino ad oggi, mantenendo il rapporto di fiducia che gli elettori hanno loro concesso confidando nell'abolizione della riforma Fornero.

Spunta l'ipotesi 'quota 100 modulabile'

Negli ultimi giorni si è sentito parlare di quota 100 modulabile, ma che cosa significa? Nel caso in cui non si riescano a trovare le risorse necessarie per la pensione anticipata quota 100, il Governo potrebbe decidere di dare priorità all'accesso alla pensione ad alcune categorie: ad esempio a quei lavoratori coinvolti in crisi aziendali.

Infatti, come riportato da Il Sole 24 ore, una delle ultime ipotesi tecniche, molto gettonata, prevede l’uscita al raggiungimento di quota 100, nella somma tra età anagrafica e anzianità contributiva, con differenti modulazioni a seconda dei settori di appartenenza dei lavoratori.