Da lunedì 24 settembre 2018 migliaia di lavoratori, per la maggior parte operai metalmeccanici, rischiano di subire il licenziamento a causa delle disposizioni del Jobs act. Infatti, vengono a cessare tutta una serie di ammortizzatori sociali, tra cui la Cassa integrazione per cessazione e i cosiddetti contratti di solidarietà che garantivano il mantenimento dei posti di lavoro. Come mette in evidenza il "Fatto Quotidiano.it", infatti, la Cassa integrazione in deroga veniva ampiamente utilizzata dalle imprese nel momento in cui cessava la possibilità di usufruire degli altri tipi di ammortizzatore sociale.

In particolare, la Cassa Integrazione Ordinaria e quella Straordinaria. I lavoratori che rischiano il posto sarebbero esattamente 189000.

Le richieste dei Sindacati

I sindacati di categoria, nello specifico la Fim, la Fiom e la Uilm hanno immediatamente organizzato una manifestazione a Roma davanti al ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico. E nonostante il Vicepremier Luigi di Maio fosse assente dal ministero perché impegnato in Consiglio dei Ministri avrebbe assicurato alle parti sociali di impegnarsi ad incontrarle martedì 25 settembre alle 17.

Da parte loro i Sindacati sollecitano il Governo a fornire loro risposte certe. Anche perché solo la scorsa settimana il ministro Luigi di Maio aveva affermato che, all'interno del cosiddetto Decreto Genova, sarebbero stati presi provvedimenti per ripristinare gli ammortizzatori sociali cancellati dal Jobs act.

Quindi la Cassa Integrazione straordinaria per cessazione. Ma, a tutt'oggi, tale provvedimento non sarebbe ancora entrato in vigore. Comunque, Di Maio ha assicurato che sia lui che tutto il M5S sono vicini a queste migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Intanto i Sindacati invocano interventi urgenti e strutturali già con la prossima Legge di Bilancio 2019.

La polemica con Matteo Renzi

Intanto il Vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, intervenuto a Genova per l'incontro sull'Ilva utile a verificare l'aggiornamento dell'Accordo di Programma, è ritornato sul tema degli ammortizzatori sociali. E lo ha fatto polemizzando duramente con l'ex Premier Matteo Renzi.

Infatti, pur non citandolo direttamente, ha definito l'ideatore del jobs act un "assassino politico" e non certo uno "statista".

Nello stesso tempo Di Maio ha confermato, questa volta ai lavoratori di Genova oltremodo provati anche dalla tragedia del Ponte Morandi, che il Governo sarebbe intenzionato a rifinanziare la Cassa integrazione per il 2019. Non solo, Di Maio ha precisato che il Governo, d'intesa con la Regione Liguria, dovrebbe rifinanziare la Società per Cornigliano e ulteriori progetti per sviluppare nuove attività.

Matteo Renzi ha risposto al Vicepremier Di Maio attraverso un cinguettio su Twitter e ha definito "vergognose" le parole del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.

Soprattutto, avrebbe proseguito Renzi, se si tiene in considerazione il fatto che sono state fatte in un Paese che ha visto commettere dei veri assassini nei confronti di chi si è impegnato a riformare davvero il mercato del lavoro. Ovviamente, il riferimento è agli assassini di Massimo D'Antona e Marco Biagi i due giuslavoristi uccisi dalle Brigate Rosse. Non è mancata una battuta velenosa sul fatto che, secondo Renzi, Di Maio avrebbe trovato lavoro solo a se stesso e ad un paio di amici di Pomigliano d'Arco, suo paese d'origine.