Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 11 settembre 2018 vedono proseguire le tensioni interne alla maggioranza sui provvedimenti da approvare con la prossima legge di bilancio 2019. È in particolare l'esperto previdenziale d'area leghista Alberto Brambilla ad esprimere le proprie perplessità circa la possibilità di avviare delle pensioni di cittadinanza non coperte da una storia contributiva. Nel frattempo i sindacati tornano a chiedere al Governo di convocare le parti sociali per avviare un confronto sulla quota 100 e sulle altre misure che verranno inserite nella nuova Manovra.
Infine, ricordiamo ai lettori l'importante scadenza del prossimo 30 novembre in merito alle eventuali pratiche di prepensionamento tramite l'Ape sociale.
Brambilla: le pensioni di cittadinanza? Una follia
"Per quanto mi riguarda fare le pensioni di cittadinanza in queste condizioni sarebbe una follia". Lo afferma Alberto Brambilla, esperto di previdenza e consigliere per le questioni pensionistiche della Lega. Secondo l'economista, "dare 780 euro ai pensionati" rappresenterebbe una spesa ingente, rischiando di creare situazioni poco eque perché si garantisce un assegno a chi non ha versato i contributi. Al contrario, dev'essere con il lavoro che si sostengono le pensioni. Per quanto concerne la flessibilità in uscita dal lavoro, Brambilla suggerisce di garantirla attraverso l'istituzione di nuovi fondi esuberi, che potrebbero essere finanziati dalle stesse imprese applicando uno 0,3% sulle retribuzioni.
In questo modo, si potrebbero garantire le stesse categorie di lavoratori che attualmente usufruiscono dell'APE sociale, senza però appesantire ulteriormente i bilanci pubblici visto che l'operazione risulterebbe a costo zero per le casse dell'Inps.
Riforma previdenziale e LdB2019: dalla Cisl si chiede al Governo di convocare le parti sociali
Dai sindacati arriva un nuovo richiamo alla necessità di un confronto sulle misure di flessibilità previdenziale in corso di avvio nella prossima legge di bilancio 2019. "In tema di pensioni da alcuni giorni si riparla di quota 100, mentre quota 41 sembra sparita" spiega Ignazio Ganga.
Per il Segretario Confederale della Cisl "il Ministro Tria afferma che, in ogni caso, le riforme saranno graduali. La Cisl vorrebbe sapere in concreto come intende muoversi il governo del cambiamento in materia previdenziale, perché il tempo ormai stringe". Il sindacalista evidenzia poi le perplessità su di un eventuale paletto a 64 anni per la quota 100, oltre che sulla possibile conclusione dell'Ape sociale. Anche il discorso dei fondi esuberi desta preoccupazione, visto che molti posti di lavoro sono riconducibili a piccole e medie imprese. Un contesto nel quale questi meccanismi sarebbero "difficilmente replicabili in automatico", ha concluso Ganga.
Uscite anticipate e APE sociale: il prossimo 30 novembre la scadenza per l'istanza tardiva
In merito alle attuali opzioni di uscita flessibile dal lavoro si avvicina la data ultima per poter procedere con l'istanza tardiva di controllo dei requisiti utili alla fruizione dell'APE sociale. La scadenza è fissata al prossimo 30 novembre per tutti coloro che maturano effettivamente i requisiti nel corso del 2018. In questo secondo passaggio possono inoltrare la propria domanda tutti i lavoratori che non risultavano in possesso dei requisiti entro le precedenti scadenze, ovvero al 31 marzo o al 15 luglio di quest'anno. Per chiunque sia interessato all'opzione è importante tenere presente la scadenza di fine novembre per valutare se procedere con la propria domanda.
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su welfare e previdenza riportate nell'articolo.