Quel che sembra certo, ad oggi, è che la riforma delle Pensioni per il 2019 si baserà, essenzialmente, sulle uscite anticipate a quota 100 con i limiti minimi dell'età a 62 anni e i 38 anni di contributi richiesti. Rimarrebbero fuori i precoci che chiedevano la quota 41 per tutti, senza i vincoli dell'Ape social e dell'anno di versamenti in giovane età previsti dalla normativa attuale, valida fino al 31 dicembre 2018. Le porte, invece, potrebbero ancora aprirsi all'allargamento delle pensioni anticipate mediante il blocco dell'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita: rispetto alle stime fatte sulle uscite a partire dal 1° gennaio 2019 con 42 anni e tre mesi di versamenti (le donne) e con 43 anni e tre mesi (gli uomini), il blocco dei requisiti contributivi permetterebbero l'andata in pensione di lavoratori che erano stati tagliati fuori, per il 2019, dall'adeguamento previsto dalla riforma Fornero.
Quota 100 per la pensione anticipata del 2019: requisiti di uscita età e contributi
E, pertanto, oltre alle pensioni a quota 100, rimangono aperte per il 2019 le ipotesi che prevedono il blocco delle uscite anticipate ai requisiti validi fino al 31 dicembre 2018, ovvero i 41 anni e 10 mesi per le donne e i 42 e 10 mesi per i lavoratori. Allo studio del Governo Conte e dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio si starebbe vagliando, dunque, l'ipotesi di evitare l'innalzamento dei cinque mesi di contributi, come già previsto per le pensioni di vecchiaia dal prossimo 1° gennaio. L'indiscrezione è riportata da Il Sole 24 Ore di ieri che ha intervistato Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro ed uno dei maggiori tecnici della riforma delle pensioni.
Il leghista ha confermato l'intenzione del Governo di superare la riforma Fornero con le pensioni anticipate a quota 100 e un capitolo di spesa da iscrivere sulla legge di Bilancio 2019 pari a 7 miliardi di euro. A questa ipotesi dovranno seguire le stime dei nuovi pensionati dal 2019 (Salvini finora ha parlato di 350-400 mila nuove uscite anticipate per il solo 2019) e i dettagli tecnici della misura.
Pensioni anticipate con uscita quota 100 e quota 41: precoci esclusi dalla riforma
Pensioni anticipate a quota 100, non trovano, invece, conferma le uscite dei precoci a quota 41. Rispetto alla sola quota 100, ha fatto i conti Durigon, occorrerebbero almeno altri cinque miliardi di euro per abbassare i requisiti della pensione anticipata a 41 anni di contributi per tutti, indipendentemente dall'età.
Misura, quella dei precoci, invocata a gran voce dai lavoratori che hanno iniziato a lavorare in adolescenza e che, ad oggi, si ritrovano con oltre quattro decenni di versamenti (non abbastanza per la pensione anticipata a 43 anni della Fornero) e con ancora qualche anno di anticipo rispetto ai 62 anni minimi previsti dalla quota 100. Le richieste dei precoci sono diventate il cavallo di battaglia della Uil che, per bocca della segretaria generale, Annamaria Furlan, anche nella giornata di ieri è tornata a chiedere l'inclusione della quota 41 nel pacchetto di riforma delle pensioni della legge di Bilancio.