Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi, 29 ottobre 2018, vedono arrivare nuovi dettagli in merito alla quota 100 ed alla possibile applicazione di una modifica ai coefficienti di calcolo retributivi degli assegni, come eventuale strategia di contenimento dei costi del provvedimento. Nel frattempo, dal Governo si conferma che la nuova opzione non andrà a modificare l'impianto attuale dei criteri di pensionamento, visto che sarà basata su una scelta volontaria del lavoratore (che accetterà in tal caso di andare in pensione con un assegno più basso).

Infine dal CODS (Comitato Opzione Donna Social) si evidenzia la necessità di attendere maggiori dettagli in merito al funzionamento dei prepensionamenti tramite la proroga dell'opzione donna.

Pensioni anticipate e Quota 100: nuove ipotesi sui coefficienti retributivi

Negli ultimi giorni le proiezioni del Governo riguardanti la flessibilità previdenziale sono state messe a dura prova dai mercati (con la crescita dello spread) e sotto attenta osservazione da parte delle Agenzie di Rating. Episodi che non sono di certo passati inosservati dalla maggioranza, ma che non sembrano aver modificato l'indirizzo generale rispetto al rilancio della flessibilità previdenziale tramite la nuova Quota 100. Resta, però, il fatto che l'esecutivo sembra comunque prepararsi anche ad uno scenario peggiorativo, sulla base delle recenti dichiarazioni rilasciate dal ministro dell'Economia Giovanni Tria e dai Sottosegretari Giorgetti e Garavaglia.

Nel caso la situazione peggiorasse, il Governo non si troverebbe quindi impreparato. Allo studio vi sarebbe, infatti, una possibile modifica dei coefficienti di conversione in rendita dei montanti previdenziali applicati alla parte retributiva dell'assegno, cioè a quei versamenti che sono stati effettuati prima del primo gennaio 1996.

Un provvedimento che andrebbe in parte a penalizzare chi ha una carriera contributiva più lunga, ma che sarebbe visto come maggiormente equo nei confronti dei lavoratori iscritti al sistema contributivo puro. Oltre a ciò, si andrebbe a garantire un vantaggio anche nei confronti di coloro che dovessero decidere di restare nel mondo del lavoro, stante che il pensionamento anticipato tramite la quota 100 risulterebbe una scelta volontaria.

D'altra parte, un intervento di tale portata avrebbe anche il vantaggio di limitare fortemente il dispendio di risorse pubbliche e quindi la necessità di reperire adeguate coperture.

Garavaglia: Q100 non sostituisce il sistema esistente

In merito al prossimo intervento di flessibilità previdenziale tramite il sistema a quote, il viceministro Massimo Garavaglia ha voluto fornire alcune indicazioni di approfondimento, in modo da spiegare la portata della misura. Secondo l'esponente del Governo, la misura "è un'opzione, poi ognuno sceglie: se vuole avere una pensione più elevata può rimanere e maturare contributi aggiuntivi". Riguardo, invece, alle quiescenze nella pubblica amministrazione, ha spiegato che si tratta di un provvedimento per eliminare "un tappo che evita l'ingresso di giovani, con conseguenze sul costo del lavoro".

Un aspetto che in genere non viene valutato, ma che può portare a benefici per il sistema Italia.

Armiliato (CODS): necessario attendere per comprendere la portata della proroga di opzione donna

Dal Comitato Opzione Donna Social si torna a fare il punto della situazione in merito alla possibile proroga di opzione donna, evidenziando l'ambiguità delle ultime notizie che si sono diffuse tramite la stampa, ed in particolare l'effettiva mancata applicazione dell'adeguamento all'aspettativa di vita. "Considerato che i 7 mesi per adv maturati rispettivamente nel 2013 i primi 3 e nel 2016 i 4 successivi, debbono essere aggiunti [...] risulta chiaro che non ne è possibile l'annullamento che ha coinvolto, negli anni, centinaia di migliaia di lavoratori e che ancora li coinvolge", evidenzia la fondatrice Orietta Armiliato.

"L’unica possibilità è che l'aumento pari ad ulteriori 5 mesi previsto con decorrenza gennaio 2019 venga congelato, ma se la misura dell'Opzione Donna sarà prorogata come annunciato con termine 31 dicembre 2018, che senso ha dire che non sarà applicato un adeguamento che ha decorrenza dal gennaio 2019? Ed aggiungo: come mai non viene citato da nessun quotidiano il limite temporale imposto, utile per usufruire della misura, a tutto il 2018?".

Quesiti che al momento non sembrano avere risposta. Anche per questo motivo, l'amministratrice del CODS invita le proprie iscritte ad attendere nuovi chiarimenti in merito alla vicenda.