Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha confermato che il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza partiranno già nei primi tre mesi del 2019. Se la Legge di Bilancio verrà accettata dall'Europa con il deficit del 2,4%, l'introduzione della quota 100, il conseguente superamento della legge Fornero, il reddito di cittadinanza e pace fiscale diventeranno realtà.
La formazione e le offerte di lavoro
Allo stato attuale, il beneficiario del reddito di cittadinanza ha il dovere di partecipare a corsi di formazione proposti dai Centri dell'Impiego ed ha l'obbligo di accettare una di tre Offerte di lavoro che gli verranno sottoposte nel tempo e che dovranno essere eque e non distanti oltre i 50 chilometri dal luogo di residenza.
Sarà possibile rifiutare una proposta di Lavoro senza perdere i diritti al reddito se la sede di questa è ad una distanza superiore da quella prevista attualmente. Secondo il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, questo sistema verrà elaborato da un software che registrerà i progressi nella formazione dei destinatari del reddito ed i diritti a ricevere la somma stanziata. Di Maio ha dichiarato: "Il reddito di cittadinanza ci permetterà di formare giovani e meno giovani per trovare lavoro".
La regionalizzazione delle offerte e lo squilibrio tra Nord e Sud
Il reddito di cittadinanza dovrà però essere modulato considerando le differenze nella disponibilità di offerte di lavoro tra Nord e Sud Italia, per evitare che la manovra accentui le differenze di disoccupazione già presenti nelle diverse Regioni italiane.
Per questo motivo il premier Giuseppe Conte, in un intervento alla Scuola di formazione Politica della Lega a Milano, ha aperto all'ipotesi di una "regionalizzazione" delle proposte di lavoro. A tal proposito, fonti del governo hanno dichiarato che: "Si farà in modo, ad esempio, di non penalizzare chi rifiuterà come prima offerta di lavoro un’occupazione al di fuori della propria città o regione".
La riorganizzazione dei Centri dell'Impiego
Per ridurre le differenze tra Nord e Sud, più della metà dei fondi destinati ai Centri dell'Impiego dovrebbero essere dirottati al Sud. Inoltre il governo studia una collaborazione tra questi e le agenzie private di ricerca di lavoro, al momento più organizzate e più avanzate. Previste anche nuove assunzioni per migliorare qualitativamente l'organico dei Centri, ma i tempi stringono se il reddito dovesse partire, come previsto, ad inizio 2019.
Ipotesi di "reddito di base universale"
Oltre al reddito di cittadinanza di 780 euro, previsto per i cittadini in condizione di povertà assoluta, è in studio un reddito universale rivolto a tutti i ragazzi tra i 18 e i 26 anni, in possesso di diploma o laurea, a prescindere dalla loro situazione di reddito familiare. L'erogazione di questo assegno durerebbe due anni e i giovani saranno obbligati ad impegnarsi nella loro formazione per aumentare la possibilità di una futura occupazione.