Con l'accordo siglato nelle scorse ore tra Roma e Bruxelles sull'impostazione della legge di bilancio 2019 è arrivata anche la conferma della riforma del welfare e dell'avvio del reddito di cittadinanza a partire dal prossimo anno. Un riscontro che risultava atteso, ma che non sembra entusiasmare i sindacati, preoccupati per i limiti operativi emersi nelle scorse ore. È in particolare il Segretario generale della Fiom, Francesca Re David, ad esprimere preoccupazione sulla misura, spiegando che "le promesse iniziali si stanno svuotando". La sindacalista ha, infatti, evidenziato di essere favorevole all'idea con cui è nato il provvedimento, ma di rilevare che la diminuzione delle risorse stanziate trasforma il nuovo assegno di welfare in un istituto molto simile al Reddito di inclusione (Rei).
Ed anzi, ne risulterebbe più un'integrazione che un vero e proprio nuovo strumento di welfare.
Manovra 2019 e RdC: l'attesa sui dettagli
Entrando poi nel merito del provvedimento inserito in manovra, Re David ha ricordato che, al momento, non sono presenti ancora i dettagli utili per fare un'analisi approfondita, visto che la maggior parte dei riferimenti deriva da annunci o riprese giornalistiche. Resta, però, il fatto che, rispetto alle ipotesi iniziali, si registra una riduzione delle risorse destinate agli assegni di cittadinanza ed alle pensioni anticipate tramite la quota 100. Coperture che "già erano poche", sottolinea la sindacalista, esprimendo la propria perplessità sulle possibili ulteriori aree di risparmio.
Re David: serve dire la verità ai lavoratori
Infine, l'esponente della Fiom fa il punto della situazione ed esprime la propria opinione in merito alle riforme di settore inserite all'interno della legge di bilancio. Desta preoccupazione, in particolare, la riduzione delle risorse destinate all'Inail, oltre alla situazione d'incertezza sul reddito di cittadinanza.
Alla fine "non so cosa ne verrà fuori", conclude la rappresentante dei lavoratori, ricordando implicitamente il rischio insito nell'annunciare misure che, però, non risultano fedeli ai contenuti effettivamente proposti. "Credo sia una cosa che non vada bene", anche se per scoprire quali saranno i reali meccanismi di funzionamento ed i potenziali effetti dei provvedimenti proposti dal Governo bisognerà attendere il termine della discussione parlamentare riguardante la manovra. Solo a quel punto "avremo qualcosa di concreto".