Ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi mercoledì 2 gennaio, incentrate sull'attesa del nuovo decreto che riguarderà Quota 100 e il reddito di cittadinanza. Come sottolineato dal numero di oggi del quotidiano economico 'Il Sole 24 ore', si tratterà di un decreto molto 'pesante', non solamente per la spesa che andrà a generare, ma soprattutto perché sarà oggetto di verifiche da parte dell'Unione europea, oltre ad una conversione in legge che si preannuncia tutt'altro che semplice.

Il lavoro dei tecnici del governo è di fatto terminato. Per quanto riguarda i tempi di approvazione del decreto, il testo del decreto legge potrebbe arrivare al pre-Consiglio dei Ministri l'8 gennaio, per poi essere varato tra il giorno 10 e il giorno 12.

Riforma pensioni, decreto legge 'pesante' atteso per il 10-12 gennaio

Come riportato dal numero odierno de 'Il Sole 24 Ore', governo e maggioranza premeranno affinché si arrivi ad una rapida conversione in legge, in modo da partire con Quota 100 e reddito di cittadinanza dal 1° aprile, mentre sarà logico aspettarsi una forte pressione, da parte delle forze politiche di minoranza, per l'introduzione di correttivi.

Ciò che sembra ormai evidente è che il primo step per il superamento della Legge Fornero debutterà in un contesto piuttosto difficile. C'è da aspettarsi, infatti, una seria valutazione, un esame scrupoloso da parte della Commissione europea in materia di spesa previdenziale. Occorre tenere presente, infatti, che l'Italia deve fare i conti con un tasso di pensionamento tra i più alti in Europa, vale a dire una media di 37,8 pensionati ogni 100 abitanti, oltre un cittadino su tre.

La super-deroga ai requisiti della Legge Fornero, vale a dire Quota 100, produrrà un aumento importante sul piano della spesa previdenziale: sarà molto importante, per non dire fondamentale, comprendere di quale entità sarà la platea beneficiari delle nuove pensioni. Il governo ha stimato in 315mila lavoratori il potenziale 'esercito' di possibili quotisti, con una prevalenza nel settore privato (60 per cento) rispetto alla Pubblica Amministrazione (40 per cento).

Pensione e reddito di cittadinanza: incentivi per le imprese

Non non è stata, però, ancora precisata la platea riguardante la pensione di cittadinanza (le stime parlavano di 500mila adesioni). Un altro elemento da tenere in considerazione sarà il congelamento del meccanismo dell'adeguamento dell'età pensionabile alla speranza di vita che fermerà il requisito di anticipo a 42 anni e 10 mesi.

Si tratterà, senza dubbio, di un altro canale che produrrà un flusso aggiuntivo di uscite pensionistiche.

La bozza relativa al reddito di cittadinanza riconoscerà uno sgravio contributivo di cinque mensilità (6 per le donne e per i disoccupati di lunga durata) a quelle aziende che assumeranno un disoccupato con contratto a tempo indeterminato. Tale sgravio potrà raggiungere i 18 mesi, a patto che non vi sia licenziamento per almeno due anni (a meno, naturalmente, di giusta causa). Il disoccupato stipulerà un 'patto per il lavoro' con il centro per l’impiego: per poter avere diritto al sussidio, si farà riferimento ad una soglia Isee di 9.360 euro.