Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 14 marzo 2019 vedono emergere in modo sempre più chiaro i diversi trend che caratterizzeranno le nuove uscite anticipate tramite quota 100, con un numero importante di domande in arrivo dal sud Italia e dalla pubblica amministrazione. Anche per questo diventa sempre più attuale la questione del turn over all'interno del settore pubblico. Nel frattempo dal Comitato Opzione Donna Social arriva una nuova lettera aperta al Sottosegretario Durigon.

Uscite anticipate e Quota 100: molte domande dal Sud Italia

Nell'analisi della provenienza geografica riguardante le nuove domande di pensionamento anticipato tramite la quota 100 emerge con chiarezza un dato: le domande in arrivo dal Sud Italia restano prevalenti rispetto al centro e al nord del Paese.

I dati elaborati dall'Inps mettono infatti in luce che il 40% delle richieste arriva proprio dalla parte meridionale della penisola, un fenomeno piuttosto inatteso quanto a tratti sorprendente se si considera che le stime davano invece per scontato il vantaggio della aree settentrionali. Ma un fenomeno simile, in realtà, si registra anche per il reddito e per le pensioni di cittadinanza. Rispetto alle 122mila domande registrare finora, si parla addirittura di quasi la metà delle richieste di welfare (per la precisione il 45%) inoltrate dal Sud Italia. Evidenze che faranno sicuramente discutere ancora molto in merito all'attuale scenario della previdenza e dell'assistenza, sebbene per poter avere dei dati definitivi bisognerà attendere che l'Inps effettui le verifiche di rito sulle domande, in modo da controllare l'effettiva presenza di tutti i requisiti di accesso ai benefici previsti dalle nuove misure.

Riforma pensioni: persiste il rischio esodo nella pubblica amministrazione

L'analisi dei dati riguardanti le richieste di uscita anticipata dal lavoro tramite quota 100 mette in evidenza un fenomeno interessante anche se si effettua una selezione delle richieste in base al contratto di provenienza. Non sfugge infatti agli analisti dell'Inps che delle quasi 90mila pratiche pervenute finora, circa il 36% riguarda dipendenti pubblici.

Sarebbero quindi oltre 32mila le uscite rispetto alle quali si dovrà preparare la pubblica amministrazione. Tra queste, si stimano circa 22mila infermieri, secondo i dati della Fnopi. Ma questioni simili potrebbero riguardare altri servizi essenziali, come nel caso dei medici, degli insegnanti e degli operatori del sociale.

Il timore è che nonostante le finestre di attesa più lunghe rispetto al privato, il meccanismo del turn over fatichi a decollare. Anche per questo le parti sociali chiedono ormai da settimane di aumentare le risorse destinate alle nuove assunzioni nel pubblico, oltre che di aprire nuovi concorsi.

Dal CODS una lettera aperta al Sottosegretario Durigon

Dal Comitato Opzione Donna Social arriva una nuova lettera aperta al Sottosegretario Claudio Durigon in merito alla legge di bilancio ed alla situazione della previdenza femminile. In particolare, si esprimono dubbi in merito all'idea di procedere tramite un Ordine del Giorno sull'opzione donna, visto che tali modalità "non impegnano niente e nessuno e dunque non corre alcun obbligo affinché siano tenute in considerazione o siano in qualche modo vincolanti".

La fondatrice Orietta Armiliato - firmataria della lettera - chiede quindi se "ascoltando le Sue dichiarazioni, la platea femminile se ne dovrebbe stare buona, magari con le braccia conserte e la bocca cucita, ad aspettare la prossima legge di bilancio solo perché Lei promette dai tavoli di propaganda che oramai sono sempre apparecchiati, che ci sarà, ma solo il prossimo anno, un’ulteriore proroga?", evidenziando che fino a venti giorni fa "Lei sottosegretario, ha dichiarato che questa misura sarà prossimamente resa strutturale".