Per il momento è solo una tentazione, quella di smontare le Pensioni anticipate a quota 100, appena introdotte dalla riforma delle pensioni del 2019 dal Governo M5S e Lega, ormai in crisi. Ma quando ci sarà la caccia alle risorse per la legge di Bilancio 2020, se dovesse formarsi il nuovo Governo Movimento Cinque Stelle-Partito democratico, gli otto miliardi di euro previsti per il prossimo anno per la misura di pensione anticipata potrebbero essere dirottati altrove, soprattutto per disinnescare il possibile aumento dell'Iva. E allora si avrebbero due controindicazioni: quale misura di pensione anticipata si adotterebbe per le uscite dei lavoratori dal prossimo anno e quali sarebbero gli effetti sui contribuenti che raggiungeranno tra poco i requsiti di età e di contribuzione e che si vedrebbero esclusi dal traguardo della pensione.

Pensioni anticipate a quota 100: ultime notizie di oggi su possibile abolizione M5S-Pd

Politicamente parlando, l'abolizione delle penisoni anticipate a quota 100, spesso criticate dal Partito democratico, potrebbe essere gestita dal M5S. Innanzitutto perché la misura di pensione a 62 anni con 38 anni di contributi è stata quasi esclusivamente il cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini. E rappresenta anche la fase transitoria della pensione a quota 41 che, nei programmi del Carroccio, avrebbe dovuto fare il suo debutto tra pochi anni. Tuttavia, il M5S potrebbe puntare all'altra misura di riforma del mercato del lavoro del 2019, ovvero il Reddito (e la pensione) di cittadinanza, eventualmente con qualche aggiustamento del meccanismo di assegnazione e di fruizione dello strumento.

E, afferma Il Messaggero, anche l'Unione europea sarebbe ben felice di una parziale o totale retromarcia sul fronte dei prepensionamenti in Italia con quota 100, concedendo una certa flessibilità sui conti pubblici nel breve periodo. Il risparmio stimato per il prossimo anno, con l'abolizione delle pensioni con quota 100, sarebbe nell'ordine degli otto miliardi, eventualmente incrementati dei risparmi ottenuti sia nel 2019 che nel prossimo anno rispetto al numero effettivo di uscite con la quota 100.

Pensioni anticipate: Ape social e quota 41 precoci nel 2020 al posto di quota 100

Tuttavia, l'abolizione della pensione anticipata a quota 100 porrebbe seri problemi ai tanti contribuenti, del settore privato come di quello pubblico, che già avevano programmato l'uscita a partire dai 62 anni, aggirando i rigidi requisiti della riforma Fornero sia per le pensioni anticipate che per quelle di vecchiaia.

Il Messaggero ipotizza che un eventuale accordo tra il M5S e il Pd potrebbe rispolverare, con le dovute stime, l'uscita agevolata a 63 anni garantita dall'Anticipo pensionistico (Ape social), misura peraltro confermata dalla legge di Bilancio 2019 per quest'anno. Il vantaggio, per i conti pubblici, sarebbe evidente: una misura che, eventualmente ancora insieme alla quota 41 dei precoci, permette l'uscita anticipata ad un numero "controllato" di contribuenti proprio perché i paletti imposti ne limitano fortemente la platea dei beneficiari. Dunque, rispetto alle pensioni a quota 100 che permette l'uscita a centinaia di migliaia di lavoratori, la misura introdotta qualche anno fa dal Pd darebbe la possibilità di prepensionamento ad appena qualche decina di migliaia di contribuenti.

Infine non è da trascurare la posizione dei lavoratori che hanno già presentato domanda di uscita anticipata con quota 100, anche seguendo gli accordi aziendali: ai contribuenti che si trovino in questa situazione è necessario dare una risposta definitiva al fine di evitare che possa ripetersi la situazione degli esodati lasciati senza pensione e senza lavoro dalla riforma Fornero.