Quota 100 andrà in esaurimento alla fine del 2021. A partire dal 2022 occorreranno nuove soluzioni d'uscita anticipata, affinché le uniche possibilità di lasciare il lavoro non restino quelle disposte dalla Legge Fornero. Si sta facendo strada l'ipotesi della creazione di una nuova misura denominata Quota 102 o di una nuova forma di Quota 100. Qualora, però, la nuove prospettiva dovessero tradursi in realtà, si tratterebbe di un qualcosa che, secondo Daniela Santanché, equivarrebbe ad assegnare ai futuri pensionati assegni mediamente più bassi di 200 euro.

Dati al momento confermati qualora si facesse strada l'ipotesi della pensione anticipata attraverso la formula 64+36 .

Effetto scalone per Quota 100 nel 2022

Dopo l'esaurimento di Quota 100 potrebbe innescarsi il così detto "effetto scalone". Accadrebbe che, a partire dal 2022, i lavoratori si troverebbero a poter andare unicamente in pensione attraverso la legge Fornero. Le opportunità sarebbero due: pensione di vecchiaia a 67 anni o anticipata con 42 anni e 3 mesi di contributi (41 anni e 3 mesi per le donne). Requisiti ben più alti da quelli di Quota 100: almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Questo si traduce nel fatto che un lavoratore, nel 2022, potrebbe trovarsi a lavorare necessariamente fino a cinque anni in più prima di lasciare il lavoro.

In attesa di capire se troveranno riscontro i propositi di una riforma globale della Legge Fornero annunciati, tra gli altri, dal Ministro Catalfo, si starebbe pensando di mettere in campo Quota 102. Una modalità d'uscita, opzionale come Quota 100, che consentirebbe di raggiungere la pensione con 64 anni di età e 38 di contributi.

Sia Cgil che Uil hanno manifestato riserve su questo tipo di soluzione, considerato che non risponderebbe alle esigenze di flessibilità particolarmente condivise dalle sigle sindacali.

Pensioni: c'è anche proposta di nuova Q100

Tra le proposte ci sarebbe anche una nuova Quota 100. Questa avrebbe una composizione diversa da quella attuale.

Sarebbe, infatti, resa possibile da un requisito anagrafico minimo di 64 anni e non 62. Di conseguenza sarebbero sufficienti 36 anni di contributi. L'ipotesi, però, al momento viene vista con freddezza da chi mette in rilievo il possibile taglio sugli assegni. Il calcolo sulla pensione mensile sarebbe fatto totalmente attraverso il metodo contributivo. Un assegno da 1400 euro con il vecchio sistema di Quota 100 diventerebbe da 1200. Questo si tradurrebbe in un taglio di circa il 15%. Un orizzonte criticato da Daniela Santanché di Fratelli d' Italia "Mettetela come volete - ha scritto sul suo profilo Facebook - ma di qualsiasi cosa si tratti questi gentiluomini sanno solo mettere le mani nelle tasche degli italiani. Fin nelle Pensioni: 'via 200 euro dagli assegni'. Ma tranquilli, presto li mandiamo a casa".