Non è ancora arrivata la firma definitiva del rinnovo del contratto della sanità per infermieri, operatori socio-sanitari (Oss) e personale amministrativo con i relativi aumenti degli stipendi e gli arretrati dovuti per oltre tre anni di mancato rinnovo. In tutto, sono in attesa del nuovo contratto 544mila dipendenti del secondo comparto più corposo della Pubblica Amministrazione, dei quali 277mila infermieri. Questi ultimi attendono anche il bonus Covid nel cedolino di busta paga. Si tratta del premio promesso per lo sforzo compiuto dal personale infermieristico durante la pandemia fin dalla prima ondata del 2020.

Tuttavia, da allora, il premio Covid è rimasto lontano dalle buste paghe dei lavoratori della sanità.

Infermieri e Oss, perché non percepiranno gli aumenti stipendi Pa e gli arretrati nel cedolino di settembre 2022?

Ad oggi, il rinnovo dei contratti di Oss e infermieri è fermo all'Aran per la richiesta di chiarimenti del ministero dell'Economia e delle Finanze. Nel dettaglio, il ministero ha richiesto delucidazioni sulla bozza del nuovo contratto risalente al 15 giugno 2022 in relazione ai meccanismi di carriera di infermieri e operatori sanitari e su altre misure di spesa. Prima della firma definitiva, e una volta che l'Aran avrà provveduto a inviare i chiarimenti richiesti, la bozza del contratto dovrà superare i passaggi della Ragioneria Generale dello Stato e della Corte dei Conti (quest'ultima ha 15 giorni di tempo per decidere), prima dell'ultimo step al Consiglio dei ministri di Draghi per l'approvazione definitiva.

I passaggi previsti, dunque, non permetteranno agli infermieri e agli operatori socio-sanitari di ottenere gli aumenti degli stipendi e gli arretrati spettanti nel cedolino di settembre 2022.

Infermieri, personale socio-sanitario e amministrativi, di quanto aumenteranno gli stipendi in busta paga?

È anche improbabile che la firma definitiva possa arrivare entro la fine di settembre, motivo per il quale è a rischio il pagamento degli aumenti di stipendio e degli arretrati anche nella busta paga di ottobre.

Per i 277mila infermieri, peraltro, slitta anche il pagamento del bonus Covid stabilito fin dall'allora governo Conte II per gli sforzi compiuti durante le fasi più critiche della pandemia. L'indennità spettante agli infermieri varia da un minimo di 62,81 a un massimo di 72,79 euro lordi mensili a seconda dell'inquadramento.

Anche sul bonus è dunque previsto il versamento degli arretrati. Mediamente, considerando tutti gli aumenti in busta paga, tutto il comparto sanitario della Pubblica amministrazione riceverà in ritocco al rialzo degli stipendi di 175 euro per 13 mensilità, dei quali i soli aumenti da tabellare valgono mediamente 91 euro. In media, gli stipendi cresceranno del 7,22% al mese rispetto alle buste paga incrementate nello scorso rinnovo del contratto della Pubblica amministrazione del 2016-2018.

Stipendi Pubblica amministrazione, nel cedolino gli arretrati da 2.268,41 a 4.736,87 euro

Particolarmente attesi sono gli arretrati per il mancato rinnovo del contratto della Pubblica amministrazione relativo al triennio 2019-2021.

Si va da un minimo di 2.268,41 a un massimo di 3.135,49 euro per tutto il personale, da calcolare tenendo presente la posizione economica di appartenenza. Per i soli infermieri percettori dell'indennità infermieristica gli arretrati variano da 3.775,45 a 4.736,87 euro (per la categoria più alta, la D6). Infine, per tutto il personale sanitario non infermieristico che percepisce l'indennità di tutela del malato, gli arretrati spettanti variano da 3.175,75 a 4.039,69 euro.