Si parla di tre milioni di euro, il conto per le famiglie di Milano. Centri estivi, post scuola, servizi per l'infanzia, case vacanze e Tasse per l'infanzia vedranno un netto aumento rispetto all'anno appena concluso. L'amministrazione milanese ha infatti tagliato numerosi fondi e convenzioni alle scuole materne, prevedendo di ridurre anche il personale di quasi 250 persone nel corso del 2017. Appena redatto il Bilancio di previsione, il Ministero dell'Istruzione e dell'Educazione pare essere in attesa di tempi migliori chiedendo così aiuto direttamente alle famiglie.

Anna Scavuzzo (vicesindaco) commenta le slide sulla previsione per l'anno appena arrivato sostenendo che la scelta di gravare sulle famiglie è stato un passo obbligatorio. In qualche modo bisogna far quadrare i conti e nello stesso tempo garantire i servizi al cittadino, anche per quanto riguarda l'istruzione. Si spera inoltre che la Comunità Europea possa finalmente mettere a disposizione una discreta quantità di fondi che possa nel giro di pochi mesi dare fine ai numerosi tagli previsti nella riforma.

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La stessa vicesindaco ha spiegato che le spese necessarie per il 2017 sono nettamente aumentate e pertanto graveranno sulle spalle dei contribuenti.

In particolare il Comune ha deciso di portare a 52 euro annui a bambino il contributo per le scuole d'infanzia. Tale tassa graverà su circa 20 mila famiglie che nella prossima primavera presenteranno le nuove iscrizioni.

Altro punto dolente si tocca quando si parla di una riduzione di posti negli asili nido. Anche li sono state tagliate numerose convenzioni ed i nidi non riescono più a soddisfare le richieste delle famiglie.

Il cittadino pare quindi destinato ad organizzarsi autonomamente rivolgendosi ad istituti privati. Nel periodo dei tanti redditi tagliati il segnale di spostarsi dal servizio pubblico al privato pare essere una questione molto delicata che richiede un immediato intervento dello Stato. In un periodo di evidente crisi, le famiglie in un modo o nell'altro si vedranno costrette a pagare di più per dare ai figli un minimo d'istruzione.