I giapponesi sono gente dai valori forti, radicati, persone che in osservanza all’onore darebbero la vita. Non stupisce, dunque, se i signori della casa di Kobe, di Kawasaki per intenderci, degli altri, anzi “delle altre” non ne parlino mai. Neanche un cenno. Nulla. Del resto non avrebbe senso. Mai come in questo caso tirare in ballo le altre Moto di serie, anche considerandole con i vari kit di potenziamento extra, non porterebbe a nulla. Shigeru Yamashita, senior test rider Kawasaki, in uno dei video presenti sul sito ufficiale della casa giapponese – di video in HD ne sono presenti ben 5 - chiarisce subito come la Kawasaki Ninja H2R è stata sognata, pensata e realizzata non per esseresuperiore alle altre 1000,ma per surclassare le stesse Moto GP.

Non è solo una questione di potenza -Keishi Fukumoto, responsabile styling e disegno del progetto c’ha messo dentro di tutto. Basta uno sguardo veloce, anche distratto, per rendersi conto che persino le linee si discostano da tutto il resto. Nessuna linea aggressiva proiettata in avanti A certe velocità bisogna pensare a tenere la testa bassa e a dare stabilità alla moto. Il cupolino appare così spalmato indietro sopra lo il serbatoio ed il frontale della H2R pare nascere da una macchina di formula uno, con alette e musetto orizzontale. In uno dei video ufficiali, si legge, invece, come, piuttosto che dal mondo delle formula uno, gli stilemi seguiti dai designer e dagli ingegneri giapponesi per il muso della moto provengono dall’aerodinamica degli aerospaziale.

Nessun riguardo per le strade di città -Quando Kawasaki l’ha presentata qualche mese fa, nel circuito di Losail in Qatar non c’erano proprio tutti, ma in pochi mancavano. Così Luke Bowler di Visordown, Loc Depailler di VSD, don Canet di Cycle Worle e l’italiano Stefano Coradara di Redlive.it sono solo alcuni nomi dei piloti delle varie testate motociclistiche cha hanno avuto l’onore di “farci un giro”.

A detta loro, una volta saliti sopra la H2R non si pensa affatto che guidandola in città si starebbe parecchio scomodi. Ai bordi della sella due imbottiture garantiscono un certo sollievo e sostegno per le anche. La guida è pensata per l’alta velocità, per i circuiti. Non è moto da guidare nel traffico e nemmeno in autostrade alle prime luci dell’alba.

In Kawasaki hanno dedicato una pagina intera a spiegare che la moto non è omologata per uso stradale. Persino il rumore prodotto dal motore non è legale. Satoki Ichi, project leader ribadisce che la sua Ninja non è per tutti.

Il motore e tanto altro -Del propulsore con turbina a gas se n’è parlato fin alla nausea, ridurre tutto ai suoi 310 cavalli non sarebbe giusto, ma è bene non scordare mai l’intera scuderia che stringiamo nella manopola della mano destra. Quattro cilindri in linea, quattro tempi, raffreddato ad aria. Il tutto è contenuto in 998 cc. Per inciso: Con il sistema RAM d’immissione dell’aria si arriva a 326 cavalli. La coppia ammonta a 165 Nm a 12.000 giri/min.L’ammortizzatore posteriore Uni-Track è a gas con serbatoio separato. L’ammortizzatore di sterzo Ohlins e i due dischi semiflottanti Brembo all’anteriore nell’insieme appaiono come dettagli scontati.