I tutor vivono una nuova fase della loro storia, che potrebbe anche essere il passo conclusivo. Sta, infatti, facendo discutere il fatto che, per il momento, devono essere spenti. A determinare il provvedimento messo in atto è stata una sentenza della Corte d'Appello di Roma, che ha emesso il proprio giudizio su un contenzioso, quello che esisteva tra l'azienda Craft e la Società Autostrade: la prima rivendica i diritti sul brevetto e pertanto, in attesa che la matassa venga sbrogliata in maniera definitiva con i soliti tempi della giustizia italiana, è stato necessario cessare il funzionamento degli strumenti che permettevano il controllo automatico della velocità.

Tutor: spauracchio degli automobilisti

Il fatto che disabilitare quello che appariva come uno strumento efficace nel contrasto dell'alta velocità e della possibilità che possano verificarsi problemi alla vigilia delle partenze estive crea un certo allarme tra gli operatori della sicurezza stradale che avevano trovato un alleato prezioso nei tutor.

In tal senso a lanciare l'allarme è stato Giordano Biserni, presidente dell'Associazione Sostenitori Polstrada, che ha messo in evidenza come lo spegnimento dei tutor rappresenta indubbiamente un abbassamento del livello di sicurezza sulle principali arterie italiane.

Secondo quelle che sono le statistiche sono state addirittura 500.000 le rilevazioni di infrazioni del Codice della Strada rivelate dai tutor. La Società Autostrade rischia di dover pagare 7,5 miliardi di euro alla Craft, qualora venisse provato che per la fabbricazione delle apparecchiature è stato utilizzato il brevetto in possesso della società fiorentina che, dal 2006, lotta per far rispettare quello che, dal proprio lato, appare un diritto.

Tutor: una lunga storia

I tutor, per chi non lo sapesse, rappresentano un sistema attraverso cui uno scanner di targhe rileva in quanto tempo un'auto percorre una distanza tra un punto A ed un punto B.

Qualora il percorso venga completato in un arco temporale troppo breve la logica conseguenza è che, in quella fase, è stato superato il limite di velocità. Un sistema che secondo Craft è stato ideato nel 1999 in Toscana e, secondo le altre parti in causa, nel 2004 da altri per conto di Polizia Stradale e Società Autostrade.

Lo spegnimento dei tutor rappresenterà sicuramente la mancanza di un importante strumento deterrente ai fini delle infrazioni stradali, ma chiunque abbia voglia di tenere il piede giù sull'acceleratore è opportuno che sappia che, attraverso altri strumenti come gli autovelox, gli operatori della sicurezza stradale sono in grado di rilevare velocità troppo elevate.

Tuttavia c'è chi, come il Corriere della Sera, rivela che presto sarà pronto un nuovo sistema brevettato nel 2017 e che sarà operativo entro l'estate. Non resta comunque che essere prudenti per la propria sicurezza e quella degli altri.