Un nuovo episodio di cronaca che riguarda, purtroppo, gli insegnanti, quello accaduto in una Scuola media di Napoli, la 'Fiorelli'. Nella giornata di ieri, venerdì 20 gennaio, una professoressa di Lettere è stata aggredita dalla madre di una alunna e dal fratello maggiorenne di un'altra ragazza.

Come ha riportato l'edizione locale del quotidiano 'Repubblica', già da tempo il rapporto tra la docente e i suoi studenti veniva considerato 'critico': i ragazzi, infatti, si sentivano 'maltrattati' dalla loro insegnante, la quale, a sua volta, lamentava mancanza di rispetto nei suoi confronti.

Ultime news scuola, sabato 21 gennaio 2017: a Napoli, prof aggredita da due parenti delle sue alunne

L'episodio che ha scatenato l'aggressione è diretta conseguenza dell'ennesimo rimprovero rivolto ad un gruppo di ragazze, le quali, una volta uscite dalla propria classe, si sono recate in segreteria per avvisare i loro genitori di quanto accaduto.

Nella tarda mattinata, sono arrivati gli 'autori' dell'aggressione. Un bidello, comprendendo l'atteggiamento poco amichevole, è riuscito a bloccare la donna ma il fratello di una delle studenti ha raggiunto la docente, urlando e cominciando a darle degli spintoni: il provvidenziale intervento di altri insegnanti e dei bidelli ha scongiurato il peggio.

La prof aggredita non sporgerà denuncia, la preside: 'Manca il dialogo con studenti e famiglie'

La preside dell'istituto, Alessandra Formisano, si è vista costretta ad avvisare i carabinieri, i quali giunti sul luogo, hanno provveduto all'identificazione dei due aggressori.

La madre della ragazza si è scusata ripetutamente per quanto accaduto e, tra l'altro, la 'vittima' ha deciso di non sporgere denuncia.

In ogni caso, la dirigente scolastica provvederà a segnalare quanto accaduto, inviando un esposto alla Direzione scolastica regionale.

Secondo la preside, alla base di quanto successo, esiste il problema di comunicazione tra la docente i suoi alunni oltre che tra la docente stessa e le loro famiglie: un problema da non sottovalutare e che, ormai, sta diventando sempre più frequente negli istituti scolastici.