Non è ancora finita l'emergenza Coronavirus per la Campania: è questo il messaggio che sottolinea costantemente Vincenzo De Luca. E a rendere il messaggio ancora più chiaro sono anche le scelte del presidente della Regione che, con l'ultima ordinanza emessa, stabilisce un limite orario per i locali.

De Luca stoppa la "movida" in Campania

Dopo le immagini ed i video girati nella rete, è subito arrivata la decisione, da parte del governatore, di circoscrivere l'attività dei locali ad orari prestabiliti. Le attività soggette al limite orario sono perlopiù i bar, le gelaterie e pasticcerie mentre vengono esclusi i ristoranti e le pizzerie a cui, al contrario, viene concessa piena autonomia gestionale (ad eccezione delle consegne a domicilio).

Una scelta, quella di limitare l'apertuta dei locali fino alle 23, che potrebbe consentire non solo di limitare i possibili rischi di assebramenti tra i giovani, ma anche di garantire serenità ai residenti del Centro Storico, sempre più intolleranti agli schiamazzi causati dalla movida notturna. Sono, inoltre, vietati eventi e feste in sale da ballo o discoteche, all'aperto o al chiuso.

Le altre attività che riaprono: autoscuole e mercati non alimentari

Oltre ai ristoranti, anche altre attività riapriranno questa settimana: è il caso delle aree mercatali, fino ad ora interdette nella Regione. Tuttavia, per i mercati non alimentari bisognerà attendere fino a domani, così come per le autoscuole.

Gli orari fissati per i locali pubblici saranno valutati periodicamente in relazione alla situazione epidemiologica e nel rispetto delle misure di sicurezza.

De Luca: sconcertante l'esclusione dal Fondo delle ex zone rosse campane

Oltre a parlare di movida, il presidente della Regione si è soffermato anche su una decisione del Governo ritenuta da lui "sconcertante": la mancata inclusione delle ex zone rosse campane all'interno del bonus destinato alle aree colpite dal Coronavirus.

"Incredibile decisione da parte del Governo. È sconcertante che si sia solo immaginato di escludere le ex zone rosse (Vallo di Diano, area Ariano Irpino) dal Fondo dedicato alle aree colpite gravemente dell'emergenza Covid. Chiediamo che si corregga immediatamente questa disposizione da parte del Governo", è quanto affermato da De Luca che ricorda come anche la Campania, al pari di altre regioni d'Italia, abbia visto nascere sul territorio diversi focolai.

Il primo, quello di Ariano, vide la chiusura dell'intera città il 15 marzo, dopo che molte persone del posto risultarono positive a causa di un contagio di massa, nato dalla partecipazione dei cittadini ad un rito religioso.