Ormai la politica si è ridotta, per lo più, ad un becero scontro tra tifoserie. I social media sono divenuti un Far-West

Non si verificano le notizie ognuno è teso a sputtanare l'avversario. Si fa circolare qualunque cosa. Spesso anche noi giornalisti diamo una bella mano ad alimentare il fuoco, sotto la brace. L'incontro-scontro, in diretta streaming, tra Matteo Renzi e Beppe Grillo è un esempio eclatante di questa tendenza.

Visto che i due praticamente non si dicono nulla, vi è un ampio spazio dedicato a supposizioni ed interpretazioni. Sappiamo benissimo che nel nostro Paese nessuno perde le elezioni e nessuno merita di perdere una partita.

La sfortuna, gli arbitri ecc.

Un incontro di due minuti ha avuto più notorietà di un assegnazione del premio Nobel a Carlo Rubbia o Dario Fo. Eppure le immagini sono chiare. Un signore di 65 anni, presidente del Movimento 5 Stelle o semplice portavoce, dice alcune cose al "giovanevecchio" presidente del Consiglio in pectore. Anzi le urla in faccia. Beppe Grillo accusa Matteo Renzi di rappresentare tutto ciò che ha distrutto l' Italia. Poteri economici e classe dirigente corrotta. Renzi riesce a pronunciare solo una frase introduttiva all' inizio dell'incontro.

Qualche battuta nel mezzo "esci da questo blog" ma niente altro. Del resto Grillo è stato chiaro. Non ha voluto dargli nessuna possibilità, nemmeno un minuto.

" Non sono democratico con voi " ha detto Beppe.

Malgrado la semplicità di una cronaca piuttosto triste, vi sono favolosi tentativi di arrampicamento sugli specchi, gloriosa specialità nazionale.

Cominciamo dai pro renziani che titolano "Renzi umilia Grillo". Il buon Matteo non può aver umiliato nessuno, semplicemente perché non ha proferito- quasi- parola.

Il titolo in questione fa supporre una dialettica mirabolante dell' ex sindaco di Firenze, tale da annichilire l'avversario. Certamente gli iscritti del M5S - ma perché Grillo si è offeso, quando Renzi li ha definiti "il tuo popolo ?- che hanno sostenuto la presenza del Movimento alle consultazioni, potevano avere un'altra idea della parola confronto.

Certamente non si capisce perchè sia stato proprio Grillo a guidare la delegazione. Perché è il proprietario del marchio? Perché è il presidente del Movimento? Perché ne è il portavoce? Perché con Renzi e non con Bersani.

Ora passiamo ai grillini, che danno sempre belle soddisfazioni in questo campo. Ovviamente quello che è valso per Renzi, vale anche per Beppe. Grillo ha parlato due minuti senza far replicare l'interlocutore. Se avesse postato su FB o twittato, ci sarebbe stato più confronto. Ma non solo. Ci sono anche traduzioni fantasiose, di un articolo della Bbc, tese a domostrare che la stampa estera sostiene il M5S, quindi libera ed indipendente.

Ciò che forse sta sfuggendo, è un retroscena dal gusto amaro ed inquietante.

L'ironia di alcuni parlamentari pentastellati, nei confronti degli iscritti che hanno votato on line a favore dell' incontro. La malcelata insofferenza di Grillo, nell'accettare tale voto che - come abbiamo visto- è sfociata in un comportamento diametralmente opposto alle indicazioni della "rete". Indicazioni che non parlano di alleanze ma solo di dialogo. Tutto ciò mostra un disprezzo nei confronti del proprio elettorato, che non è di buon auspicio per chi si candida a governare diversamente ed oltre.