L' approvazione da parte del Bundestag degli aiuti economici alla Grecia è la palese conferma di un Unione Europea telecomandata dal Cancellierato tedesco. Qualcuno potrà rispondere che è piuttosto ovvio, visto la leadership economica della Germania in Europa. Se è logico che Angela Merkel faccia pesare la propria contribuzione in termini economici e politici nelle stanze della Commissione e nell'europarlamento, di fatto i ruoli si sono ribaltati. Sono gli organi europei ad attendere le decisioni del governo tedesco. Ed in questi giorni è andata in scena la simbologia della fine di un Europa- se vi è mai stata- plurale ed inclusiva

Strozzinaggio?

Il terzo pacchetto di sostegno economico prevede un investimento di 86 milioni di euro nei prossimi tre anni. Il via libera giunge, guarda caso, dopo il piano di privatizzazione di 14 aereo porti a favore della tedesca Fraport, che è anche società pubblica.Prima si colonizzava con le armi, ora lo si fa con le acquisizioni. La Fraport era già stata individuata dal precedente governo, come investitore privilegiato. Operazione congelata da Alexis Tsipras, fino ad ora. Da Creta a Santorini a prezzid'occasione 1,23 miliardi di euro. Circa 100 milioni l'uno. Come fanno gli strozzini, si fiacca il debitore per costringerlo ad un vendita dei beni inferiore al valore di mercato. Il mega prestito servirà, inoltre a ricapitalizzare per l'ennesima volta le banche e per permettere il pagamento di una tranche del pacchetto precedente.

Insomma si contrae un debito per pagarne un altro.

Solidarietà pelosa?Durante il dibattito è stata citata più volte, a sproposito, la parola solidarietà. Chi ha votato contro il piano (la Linke e 64 dissidenti della Cdu) seppure per motivi diversi, è stato accusato di non essere solidale con la Grecia. Solidarietà avrebbe significato, se si fossero pronunciate le parole taglio del debito e non vaghe promesse di alleggerimento.

Se si fossero favoriti gli investimenti (quelli ellenici, non quelli tedeschi), magari riducendo i guadagni sugli interessi del debito. Evitando di interferire sul voto democratico dei greci, minacciando sventure . Ritorsione che a quanto pare si è puntualmente realizzata. Lasciando lavorare un governo che è in carica da solo sei mesi.

Emergenza umanitaria:Costringere la Grecia per la terza volta ad un programma economicamente insostenibile, allo smantellamento del welfare è insensato. Ricordiamoci che il paese aveva già avviato significative riforme, ed ha avuto una crescita del Pil dello 0,8%. Eppure è sull'orlo del baratro. Non solo finanziariamente. Gesine Lotz ,deputata di Linke ha denunciato una mortalità infantile aumentata del 53%. Oltre 3 milioni di greci sono senza copertura sanitaria. Se questi dati sono veri e, visto la serietà del personaggio, non ne dubito, stiamo parlando anche di una crisi umanitaria. Sempre la Lotz ha rammentato come nel 2008 la cancelleria fece scelte diametralmente opposte, per la Germania in crisi.

Programma di investimenti, allungamento della cassa integrazione ed introduzione del premio di rottamazione .

Anziché fermarsi dinanzi ad una cura che è risultata peggiore della malattia, si è rincarato la dose. Mentre la più grande delusione e chimera degli euroscettici, Alexis Tsipras, esce di scena e difficilmente potrà tornare più forte di prima, la Commissione europea opera come il CdA di una corporation, occupandosi di finanza e profitti.