L'ex eroe nazionale Roberto Saviano, non antirenziano fino a poco tempo fa, ha parlato senza mezzi termini di conflitto di interessi in merito alla questione riguardante la Banca Etruria, balzata in questi giorni alla cronaca per il suicidio di Luigino D'Angelo, cliente della banca che ha perso più di 100 mila euro. L'autore di "Gomorra" ha affermato che il ministro Maria Elena Boschi dovrebbe dimettersi in quanto suo padre faceva parte del consiglio di amministrazione della banca, mentre sua cognata vi lavora tuttora. Il 22 novembre scorso il consiglio dei ministri ha varato il decreto "salva-banche" che di fatto ha portato alla creazione di una nuova Banca Etruria.

Certamente valgono le ragioni dell'opportunità politica che di sicuro non rendono limpido il profilo della famiglia Boschi.

Una stampa "schierata"

Ma perché le parole ovvie di Saviano suonano come rivoluzionarie? Perché queste stesse parole non le hanno pronunciate e non le pronunciano i vari Nanni Moretti, Eugenio Scalfari e Roberto Benigni? Se questa spinosa vicenda riguardasse il governo Berlusconi, si assisterebbe a girotondi da parte di Moretti, se non addirittura alla marcia su Roma, a campagne selvagge da parte di Repubblica, a derisioni da parte di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera e a battute al vetriolo di Benigni. "I compagni" stanno in silenzio perché gli fa comodo, in fondo la Boschifa parte di un governo di "sinistra", è una di loro, e non la si può toccare.

Gran parte della stampa preferisce glissare sull'argomento e parlare d'altro, dimostrando ancora una volta come Renzi ha fatto della stampa il suo servizio d'ordine. Dall'altra parte i giornalisti fanno a gara per assecondare la loro brama di potere ed eccoli difendere sempre e comunque il premier nei pollai televisivi, sui social, su testate giornalistiche e sul web.

Il giornalismo italiano si sta appiattendo sempre di più, è Renzi a scegliersi i suoi intervistatori (pensiamo anche alla censura che ha dovuto subire Gigi Marzullo quando ospitò Luigi Bisignani), e questo è inaudito e imbarazzante; un tempo c'è stato l'editto bulgaro ma adesso è ancora peggio. Se Emilio Fede faceva parte di un circuito bizzarro, dove veniva preso in giro da tutti, Renzi si avvale della compiacenza di personaggi autorevoli per farsi celebrare.Prendiamone atto, la melassa composta da cortigiani e lecchini che si deprimono quando non stanno con lo Spirito del Tempo, è nella sua fase acuta, e chissà quanto ancora durerà.