Dopo il vertice all'Eliseo, il premier Matteo Renzi è sembrato molto positivoriguardo alla ripresa. Infatti, prima di lasciare Parigi ha dichiarato: "La cosa fondamentale è che la ripresa dell'economia sia stabile e durevole: noi stiamo andando in questa direzione. Ad esempio - ha proseguito Renzi - anche se le cose da fare sono ancora tante, nelle ultime ore i dati sulla produzione industriale sono i più alti degli ultimi anni; e se facciamo quello che c'è bisogno di fare, come per esempio lo sblocco dei cantieri e la conclusione della Salerno-Reggio Calabria, vuol dire che la nostra economia si rimette in moto".

Se l'Italia viaggia verso la ripresa perché i poveri aumentano?

Secondo lui la disoccupazione è in calo, la ripresa in progressiva salita. Lo dica alle (circa) 14.000 attività di ogni genere che hanno chiuso nel corso dell'ultimo anno solo in Lombardia,e lo dica ai senza fissa dimora in vertiginoso aumento, a Milano come altrove. Lo dica soprattutto agli anziani che vivono - o per meglio dire "sopravvivono" - con una pensione da fame. Lo dica a coloro che sono stati costretti a vendersi la casa, a chi non è più in grado di pagare l'affitto o il mutuo, alle persone che vagano tra gli scaffali del supermercato con i carrelli sempre più vuoti, a chi non riesce più neanche a mangiare una pizza a fine settimana o ad andare al cinema.

Visto che ci siamo, lo dica pure a quelli che non possono sostituire l'auto che sta per esalare l'ultimo respiro, tanto è malandata; a chi un'auto decente ce l'ha, ma deve fare i conti con il costo della benzina; magari anche a chi ha detto addio da tempo alle scarpe decorose, costretto ormai a vestirsi alle bancarelle dei cinesi.

E infine lo dica a chi, per stare nei costi, ha ricominciato a portarsi sul lavoro il panino o la "schiscetta" da casa, come 50 anni fa.

Se c'è ripresa, allora come mai si nota tanta povertà?

Sono sempre di più quelli che si aggirano con l'aria sperduta per le strade, cercando il coraggio di chiedere un euro; e sono sempre di più quelli che si ritrovano senza un lavoro a causa della crisi, magari a 50 anni.

Come il tizio appoggiato al muretto fuori da un centro commerciale a Milano, dall'espressione disperata: "Mi scusi, potrebbe darmi un piccolo contributo? - chiede a un signore che sta uscendo in quel momento - sa, ho perso il lavoro". Il tale, generosamente gli allunga 5 euro, lui ringrazia, è confuso, arrossisce, cerca le parole ma, oltre a quel semplice "grazie", non riesce a dire nient'altro e si allontana, devastato dall'umiliazione. Che Renzi lo dica a lui, o all'anziana obbligata a chiedere 5 euro ai passanti per il farmaco non mutuabile, che siamo in ripresa. Lo dica a tutti quelli che tirano a campare, in un'Italia sempre più tiranna.