Il 4 dicembre, sul referendum costituzionale, trionferà il no. E Matteo Renzi sarà costretto a rimettere il mandato da Presidente del Consiglio, ma molto probabilmente anche da segretario del Pd. Del resto, sin dall’inizio, il premier aveva dichiarato che in caso di sconfitta avrebbe rassegnato le dimissioni, salvo poi, in qualche occasione, rimescolare le carte, ammettendo di aver personalizzato troppo il voto referendario e sottolineando che, comunque andrà il voto, lui sarebbe rimasto al suo posto a Palazzo Chigi.

La personalizzazione del voto referendario ha raggiunto il suo apice con la manifestazione del Pd in Piazza del Popolo

Purtroppo, la personalizzazione di quel voto si è sviluppata all’ennesima potenza, raggiungendo il suo apice con la manifestazione organizzata proprio dal Pd a Roma in Piazza del Popolo. Da quel palco Matteo Renzi, che ricopre anche la carica di segretario del Partito Democratico, ha tuonato contro tutti e tutto. Ha criticato la trasversalità del fronte del No che va, secondo lui, da Brunetta a Travaglio, da Gasparri a Tremonti, da Berlusconi a D'Alema, definendolo il partito che vuole bloccare l’Italia. Ha criticato il Movimento 5 Stelle, sottolineando che non basta dire onesta, onestà.

Insomma, Matteo Renzi si è scagliato contro tutti e tutto, come mai un Presidente del Consiglio aveva fatto prima, senza comprendere forse che il fronte del No è sostenuto da gran parte della popolazione italiana. Una personalizzazione eccessiva che non potrà che avere delle conseguenze negative per l’attuale capo del governo italiano.

Con la vittoria del No Matteo Renzi sarà costretto a dimettersi

Il 4 di dicembre, in caso di vittoria del No, Renzi sarà costretto a rassegnare le dimissioni e l’Italia avrà un nuovo governo. Resta il fatto che la vittoria del No sembra ormai scontata proprio perché a sostenere le ragioni del è rimasto praticamente solo il Pdo, meglio, una parte del Pd. E’ vero, il fronte del No è trasversale e quasi totalizzante, ma forse proprio per questo Matteo Renzi avrebbe dovuto stare molto più attento ad evitare di personalizzare, come invece ha fatto, questo voto referendario.

Non si può pretendere di apportare delle modifiche costituzionali senza avere un ampio fronte trasversale che le sostenga. Per questo, è più che probabile che il 4 dicembre il No trionferà e che Matteo Renzi sarà costretto a rassegnare le proprie dimissioni.