La marcia su Roma prese il via esattamente 94 anni fa. Il 28 ottobre del 1922, infatti, decine di migliaia di militanti e sostenitori del Partito Nazionale Fascista marciarono sulla capitale con l’obiettivo di ottenere da sovrano dell’allora Regno d’Italia la guida del governo del paese. La manifestazione terminò il 30 di ottobre quando il re Vittorio Emanuele III decise di affidare l’incarico di formare un nuovo governo a Benito Mussolini.

La marcia su Roma simbolo del regime e punto di riferimento dell'era fascista

La marcia su Roma divenne un simbolo del regime tanto da essere celebrata ogni anno come punto di partenza della “rivoluzione fascista” e da essere assunta come punto di riferimento per il conto degli anni dell’era fascista.

Il successo della marcia su Roma fu favorito sicuramente dal contesto di grave crisi sociale ed economica che stava investendo l’Italia, nonché dalla messa in discussione del modello di Stato liberale. Quattro giorni prima della marcia, il 24 ottobre del 1922, Benito Mussolini annunciò la nomina dei quadrumviri che avrebbero condotto la manifestazione. Si trattava di Italo Balbo, Emilio De Bono, Cesare Maria De Vecchi e Michele Bianchi. Il 28 Ottobre Mussolini era a Milano. Partì per Roma il giorno seguente, il 29 Ottobre 1922 alle ore 20,solo dopo che la decisione del Re di conferirgli l’incarico di formare un nuovo governo gli fu formalizzata per iscritto con un telegramma.

Grazie al successo della Marcia su Roma Benito Mussolini fu incaricato di formare un nuovo governo

Alle ore 18 del 30 Ottobre 1922 Mussolini formalizzò il nuovo governo.Le camice nere della marcia su Roma che, fino a quel momento, erano accampate intorno alla Capitale, furono così autorizzate ad entrarvi. Grazie al successo della manifestazione, dai circa 30.000 iniziali partecipanti alla marcia si era arrivati a più di 70.000, cui si aggiunsero anche i tantissimi simpatizzanti romani. ll 31 ottobre del 1922, infine, le camicie nere sfilarono per più di 6 ore dinanzi al Re.