La recente campagna presidenziale americana negli Stati Uniti ha visto un dibattito importante sul ruolo della religione e non soltanto a riguardo la posizione dei candidati sul ruolo dei musulmani nella società americana. Ma c’è stato un altro dibattito non meno importante sul ruolo degli Evangelisti nella campagna e particolarmente sulle loro reazioni alle dichiarazioni e il comportamento del candidato repubblicano, Donald Trump, eletto poi Presidente.

Fare proseliti oggi

Anche in Italia, fondamentalmente il paese capitale della Chiesa Cattolica, abbiamo visite regolari dai rappresentanti locali da altre denominazioni cristiane, come erano anche parte della vita in Australia prima di trasferirmi sei anni fa.

In tutti i casi chiedo a loro di rispettare la mia fede, come rispetto la loro. Purtroppo ci sono coloro che diventano insistenti e nemmeno far finta di parlare un’altra lingua funziona. Dopo qualche giorno arriva qualcuno che parla l’italiano o l’inglese per avere lo stesso un approccio con me. Mi domando spesso cosa succederebbe in un paese cristiano, e particolarmente negli Stati Uniti d’oggigiorno, se i locali musulmani, Indù o Buddisti si comportassero in quel modo. Ho pochi dubbi che l’accoglienza di alcuni non sarebbe amichevole.

Recentemente abbiamo visto nel Medioriente e Africa conversioni forzate all’Islam da parte dell’ISIS, Boko Haram e altri gruppi che giustamente ha suscitato orrore in tutto il mondo.

Inoltre, non molto tempo fa missionari cristiani costringevano locali del terzo mondo a convertirsi per poter ricevere aiuti. Nessuno di questi comportamenti è accettabile, però tolleriamo gruppi che vanno da porta a porta, perchè cercare proseliti fa parte dei loro oneri religiosi.

Oltre al Proselitismo seguace del proselitismo da porta a porta vediamo anche canali televisivi internazionali che trasmettono messaggi di vari fedi e gruppi, non soltanto ai loro fedeli, ma nella speranza di trovare seguaci per le loro fedi.

La prova di questo è nel materiale che è a disposizione gratuitamente e sarebbe ingenuo pensare che abbia altro scopo.

Le Chiese Cristiane hanno la vocazione di cercare proseliti come parte delle scritture, ma davvero esiste un ruolo del genere in questo mondo? Particolarmente in un mondo già destabilizzato da altri gruppi religiosi che diventano sempre più attivi in varie zone del mondo.

Gli scontri regolari tra Musulmani e Indù in Pakistan e India sono solo una parte di queste attività al di fuori della belligeranza aperta dell’ISIS.

Libertà personale

In una società moderna ogni individuo ha la libertà libertà di scelta di praticare in pace la propria fede, oppure di non averne se fosse questa la sua scelta. Nessuno dovrebbe essere soggetto a visite da chi pensa che la sua fede sia sbagliata e che vuole metterlo sulla strada di un’altra. In fondo, il convertirsi dovrebbe essere un atto di scelta personale e non soggetto al comportamento di terzi.

La coesistenza pacifica in una comunità può avvenire solo con il riconoscimento delle fedi diverse e nel capire che le differenze tra le fedi non vuol dire automaticamente che non si condividono valori e concetti basilare di comportamento.

Infatti, questo comportamento da solo causa ai fanatici di ogni gruppo di incrementare le loro azioni.

Ogni società moderna si basa sul principio del rispetto reciproco tra i suoi componenti. Siamo proprio sicuri che il proselitismo sia rispetto verso le altre fedi del mondo?