Oggi Papa Francesco ha celebrato la giornata della gioventù in Polonia, sede cara ai suoi due predecessori, accolto come una star da giovani e non solo, provenienti da tutto il mondo. Il papa si è immerso fra le persone, portando la propria carezza, fisica o morale, a tutti, ripagando così i suoi fedeli dal lungo viaggio affrontato per vederlo e ascoltare le sue parole (fra la folla erano presenti infatti gruppi che avevano affrontato fino a trenta ore di viaggio pure di esserci ). Molta commozione e raccoglimento durante tutta la cerimonia, dai sorrisi con i ragazzi disabili all'accidentale caduta di Papa Francesco, subito rialzatosi, senza incidenti, grazie all'aiuto degli altri cerimonieri.

Il papa parla con trasporto dei migranti e del terrorismo

Il pontefice è tornato ad affrontare il tema della guerra e della migrazione, sottolineando nuovamente l'importanza di una vera accoglienza nei confronti di coloro che scappano da guerre e torture. Il Papa ha ribadito poil'importanza dell'unione e della fratellanza, il vero messaggio di tutte le religioni che hanno il compito di unire i popoli e le diversità. Fra bambini e bandiere colorate, il Papa si è rivolto ai suoi fedeli con parole semplici, che potessero arrivare a tutti per indicare come alla base del terrorismo vi siano interessi economici e politici, ma non certo religiosi. Papa Francesco ha così risposto a tutti coloro, anche all'interno dell'istituzione ecclesiastica, che gli facevano pressioni per prendere una posizione netta contro la radicalizzazione della religione islamica.

Percorrendo la strada tracciata dal predecessore Giovanni Paolo II, il pontefice ha teso la mano alla religione islamica che, come tutti i credo vuole la pace e non crea divisioni ed odio fra le persone. Tutti coloro che quindi dichiarano di agire in nome di Dio, ma mettono in atto strategie di odio e terrore, agiscono in realtà in nome degli interessi politici europei ed esteri, nella speranza di un guadagno personale o ingannati da qualcuno che mira unicamente al proprio guadagno.

Domani sarà la giornata di visita ai campi di concentramento, una giornata di silenzio e preghiera, durante la quale il pontefice accenderà una candela per le tante vittime.