C'è una questione molto Schick da risolvere in casa Sampdoria. C'è da cambiare una moda molto genovese. Un vizio che rimane lo stesso da anni. Formazioni sbagliate, scelte discutibili, conseguenti sconfitte e mugugni dei tifosi. Senza andare troppo indietro con gli anni si va da Delio Rossi al generale Mihajlovic. Naturalmente l'Uomo Ragno Zenga così come Montella. E ora Marco Giampaolo. Un Maestro per Massimo Ferrero, un professorino per altri. E fermiamoci qui. Di sicuro quando questo allenatore tocca il suo undici non ottiene il massimo dei voti, anzi rischia di finire dietro la lavagna con le grandi orecchie da asino.
E dalla gita di Verona torna a casa con un'insufficienza e tanti compiti da risolvere. La prima questione rimane la difesa. Se Silvestre ha la testa altrove, è poco sereno e vuole andarsene e preferisce la nebbia al mare la società ha fatto bene a metterlo da parte. Ma la stessa società dovrebbe domandarsi che fine ha fatto Krajnc? Preso dal Cagliari al fotofinish dopo la folle decisione di mandare via Leandro Castan, a Verona chi gioca? Angelo Palombo. Contro il capitano non ho nulla (qualcun altro sì) ma l'anzianità e il rispetto per un professionista a volte non paga. Forse sarebbe stato meglio metterlo in mezzo al campo a recuperare palloni al posto di Praet e non a cercare di fermare Meggiorini o Pellissier.
Troppo turnover fa male
Gli altri errori? Tre nomi per capire che questa Samp non può prescindere da un blocco: Pereira, Linetty e Bruno Fernandes. E oggi, finalmente, aggiungerei anche Patrick Schick che ogni qualvolta entra in campo segna. Di solito chiude le gare in bellezza, purtroppo al Bentegodi non ci è riuscito. Adesso la questione è perché, uno così, non possa giocare dall'inizio, magari al posto di Luis Muriel, tornato ad essere un pericoloso fantasma per sé e per la Sampdoria.
Ma anche al posto di Don Fabio Quagliarella stanco di correre chilometri e chilometri per gli altri e poco per sé. E' una questione poco Schick discutere le scelte del proprio allenatore, dire che così non va. Ma Genova e provincia è fatta così e a volte è difficile resistere. A Verona Giampaolo si è suicidato. E d'ora in poi dovrà pensarci bene prima di scrivere l'undici, dovrà avere più coraggio, andare contro Onorevoli e Senatori e farsi il proprio abito su misura da un buon sarto, nessuna 'cinesata' per favore. L'impressione è che la coperta sia corta solo a parole, non nei fatti. Ma gennaio è vicino, il mercato riapre e Ferrero è pronto a divertire e divertirsi ancora.