Il famosissimo vincitore di 4 palloni d'oro, Cristiano Ronaldo, è stato accusato di evasione fiscale per la cifra di ben 14,7 milioni di euro. Lunedì si è presentato in tribunale per difendersi dall'accusa che gli è stata mossa dalla giustizia spagnola. Ma quello che, probabilmente, ha più scosso il campionissimo del Real Madrid sono state le tantissime accuse mosse da tifosi, in particolare sul suo account di Instagram. Lui si è difeso dicendo di non aver mai evaso il fisco. Chiaramente questo è ancora da dimostrare ed è compito dell'autorità giudiziaria far luce sulla vicenda.
CR7 è un presunto innocente fino a sentenza contraria, ma come si è già visto con altri divi dello sport e dello spettacolo in questo tipo di situazioni, talvolta incide più il parere dei followers sui profili social che una sentenza di tribunale. Paradossale che oggi, sui social network, basti un attimo a crocifiggere una qualunque persona con pesanti ripercussioni, nel caso specifico in cui si tratti di un personaggio pubblico, su quella che è la sua immagine. Elemento, quest'ultimo, in grado di arrecare gravi danni anche dal punto di vista economico se pensiamo al merchandising legato al nome di un famoso sportivo.
'Ciò che disturba è il mio splendore'
L' attaccante lusitano si difende così dagli insulti e dalle accuse rivoltegli sui social media; afferma infatti che: "ciò che disturba la gente è il mio splendore, gli insetti si attaccano a una lampadina che splende".
In poche parole si difende dicendo che le persone sono invidiose del suo talento, della sua popolarità e dei suoi guadagni e pertanto si attaccano a questa sua disavventura per rovinare la sua immagine pubblica. Sicuramente vi è molta verità in ciò che dice il calciatore, abbiamo assistito più volte a episodi di questo tipo; altrettanto sicuramente però vi è della gente che è sinceramente indignata da queste accuse, considerate le cifre folli guadagnate da CR7 e dai suoi colleghi: 14 milioni di euro non sono certo proibitivi per le finanze di un campione come Ronaldo, pagarli è un dovere.
Considerato anche il caso Messi accaduto l'anno scorso, è anche possibile che le persone che lo insultano siano mosse da quel ricordo e pensino che anche il campionissimo del Real abbia avuto una condotta fraudolenta. Ora, fare processi tramite i social è indubbiamente ingiusto e bisogna aspettare che la vera giustizia si pronunci ma, come il campione sa bene, lui non è una lampada e, quindi, se splende deve sopportare anche gli insetti che gli si attaccano, che insetti in realtà non sono.