Prima la promessa di uno sconto micidiale, poi l'annuncio dell'imminente vendita e infine lo scontro al veleno con gli aspiranti acquirenti. E' il solito copione, insomma. Quello che Enrico Preziosi ha recitato prima con Mr Lee, poi con Giovanni Calabrò e in ultima battuta con Giulio Gallazzi. Anche l'intervista di ieri a Primocanale Sport, quindi, non è stata l'ultima da proprietario del Genoa. Il Joker sperava di apparire credibile, di dare motivazioni valide per giustificare il mancato passaggio delle quote di maggioranza alla Sri Group, ma ha fallito il suo obiettivo.
Genoa in zona retrocessione e senza prospettiva
Nel bel mezzo della commedia iniziata e conclusa tra l'estate e l'autunno, il campo gli sta presentando un conto salatissimo e a farne le spese sono i tifosi rossoblu. Un calciomercato al ribasso ha messo il Genoa nei guai e la cessione mancata a Giulio Gallazzi rischia di essere l'ennesimo flop della sua gestione. I traguardi sportivi raggiunti non sono più sufficienti per giustificare le bugie, le contraddizioni e i buchi nell'acqua di questa presidenza. L'imprenditore irpino riprende il comando, dunque, e con la sua discutibile originalità promette la nomina di un advisor per ricercare acquirenti. La verità è che il vecchio grifone ha perso un treno che forse non si ripresenterà mai più, si è negato la possibilità di decollare.
La telenovela senza fine lascia strascichi dolorosi nell'ambiente e ciò che fa più male alla tifoseria è la mancanza di prospettiva, di coerenza.
Mancanza di autocritica
Il presidente non ha mai fatto una vera e propria autocritica in questi anni, continuando a ripetere gli stessi errori. Troppe le promesse disattese: dalla licenza Uefa all'allestimento di una squadra competitiva, passando per la trattativa con Mr Lee-Calabrò e l'allontanamento di Gasperini.
Una dolorosa contraddizione continua. Spesso è stato in grado di far sognare il popolo genoano, ma dopo quel famoso Genoa-Siena qualcosa si è rotto e lo strappo non si è più ricucito. Da quel momento ha dato completamente la sensazione di restare al comando esclusivamente per 'dovere' e non per 'piacere', mettendo in ultimissimo piano il progetto sportivo, in favore di improvvisazione e fiuto calcistico.
Ieri qualche centinaio di tifosi si è recato a Pegli per sostenere la squadra e per contestare il presidente. Sabato, col Bologna, si preannuncia un clima infuocato. Preziosi dice di voler rimediare, ma la sensazione è che abbia fatto imboccare al suo grifone una pericolosa rotta senza ritorno. Il Joker dovrebbe farsi da parte e chiudere senza troppo veleno una storia d'amore che adesso è diventata un tormento. Ora più che mai non sembra intenzionato a mollare il suo giocattolo, quindi la sua gestione è destinata a durare. Questa mossa gli si potrebbe ritorcere contro, ma temo che a farne le spese, alla fine, sarà proprio il Genoa.