Da un calciatore professionista, ci si aspetta sempre il buon esempio. Sopratutto se calca i campi di Serie A e viene seguito da tanti bambini. Invece il difensore del Chievo, Fabrizio Cacciatore, ha dato il peggio di sé. Un gesto delle manette da cancellare in fretta, che gli è costato una squalifica di due giornate.

Un esempio da non seguire

Sabato durante la sfida tra Chievo e Juventus, è successo un episodio spiacevole in campo. Al 15esimo della ripresa, Cacciatore si scontra in area bianconera con Asamoah, reclamando invano un rigore, che tra l'altro non c'era.

Il calciatore rimane a terra per qualche minuto dolorante alla spalla, prima di essere soccorso dai medici della squadra veneta. Dopo essersi rialzato, viene invitato dal direttore di gara a uscire fuori dal campo, prima di rientrare nuovamente, come previsto dal regolamento. Ma il calciatore si rifiuta e inizia una protesta plateale. Non si limita solo alla protesta, in quanto una volta uscito dal campo si rende protagonista di un gesto poco gratificante. Mima tre volte il gesto delle manette verso il direttore di gara, che a quel punto non può far altro che mandarlo anzitempo sotto la doccia. Nonostante l'espulsione, il calciatore continua con le sue veementi proteste, cercando il contatto fisico con l'arbitro, prima di essere allontanato in malo modo, dal suo compagno di squadra Dario Dainelli.

Un gesto da condannare e censurare, che non rispecchia i veri valori dello sport. Si può capire il momento, visto e considerato che è successo a caldo, ma Cacciatore non è nuovo a episodi spiacevoli. Quindi è da condannare doppiamente, in quanto recidivo. Ma la cosa che lascia senza parole, e' che: "Al calciatore sono state inflitte solo 2 giornata di squalifica".

Considerando il gesto compiuto e le successive proteste, quantomeno ci si aspettava una squalifica molto più severa. Per far capire al difensore clivense l'errore compiuto e far si che non si ripeta più. Quantomeno il difensore si è scusato per il brutto gesto e questo gli rende onore. Per aver dimostrato pentimento vero, promettendo che non succederà più.

D'altronde si sa, il calcio è uno sport amato e seguito da molti giovani, che non possono rispecchiarsi in quel gesto poco edificante. La speranza è che dopo questo errore, Cacciatore riparta più forte di prima, dimostrando che è stato solo un incidente di percorso e che i valori veri esistono in lui.

Come dimenticare le manette di Mourinho

Nel settembre del 2010, Mourinho si rese protagonista di un episodio simile. All'epoca allenava l'Inter e si scatenò contro Tagliavento. Le espulsioni di Samuel e Cordoba gli fecero saltare nervi e ragione, a tal punto che iniziò un duro confronto col direttore di gara, mimando il gesto delle manette, che gli costò l'espulsione e una squalifica di tre gare.

Gesti non gratificanti, che non devono essere emulati o presi come esempio. I veri esempi sono la lealtà e la sportività, che nel calcio moderno ancora esistono. D'altronde Mourinho non è nuovo a battibecchi e provocazioni verso i colleghi. La speranza è che questi episodi siano solo un lontano ricordo e che in futuro non si ripetano più.