Nella serata di ieri alcuni militanti del partito di estrema destra 'Forza Nuova' hanno effettuato un blitz negli studi de La7, allo scopo di partecipare al programma 'Di Martedì' di Giovanni Floris. Alcuni di loro sono riusciti a entrare mentre andava in onda un contributo registrato e hanno spiegato le loro ragioni allo stesso conduttore, il quale ha chiarito che la loro partecipazione non era possibile sia per questioni tecniche sia di opportunità, tenendo anche conto del fatto che i militanti di Forza Nuova non erano stati invitati al programma.
Il conduttore: 'Metodi inaccettabili, ma la natura del confronto non è stata violenta'
Come riportato in un articolo pubblicato sul sito dell'agenzia giornalistica 'Ansa', lo stesso conduttore del programma Giovanni Floris ha commentato il blitz di Forza Nuova negli studi de La7. Più specificatamente, Floris ha dichiarato che i metodi utilizzati dai militanti del partito di estrema destra sono stati inaccettabili e che il confronto è stato comunque di natura non violenta. Inoltre, il presentatore televisivo ha ribadito che i manifestanti forzanovisti hanno chiarito le loro ragioni e in seguito si sono fatti accompagnare all'uscita.
L'avanzata dell'estrema destra neofascista e il rischio di una nuova stagione di violenza politica
Da diverso tempo l'Italia è attraversata da una graduale avanzata di diversi movimenti e partiti che si rifanno al neofascismo e alla politica del Ventennio mussoliniano. Tale avanzata sta venendo accompagnata da una parallela ascesa dei gruppi e dei movimenti che si rifanno all'ideologia dell'antifascismo militante più radicale.
Proprio tale dato di fatto risulta da non sottovalutare minimamente, in quanto si sta rischiando il ritorno di una nuova stagione politica basata sull'odio ideologico e l'utilizzo della violenza. Su ciò, c'è da segnalare che i recenti episodi che hanno riguardato il segretario provinciale di Forza Nuova e il 37enne militante di 'Potere Al Popolo' risultano emblematici di tale clima d'odio sempre più palpabile nei meandri della politica e della società italiana.
C'è da dire che tale situazione si può ancora capovolgere ed è pieno interesse della società civile(e della politica) fare in modo che la spirale d'odio e di violenza venga fermata al più presto, per il bene dell'Italia e il futuro della sua sempre più minacciata democrazia.