Tornano quelle che Umberto Eco definiva “legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività”, quelle persone che fanno un uso scorretto o inopportuno dei social network, che abboccano a qualsiasi fake news, quelli che pensano che dietro una tastiera sia tutto concesso, che non hanno rispetto di niente e nessuno e non si fermano neanche davanti alla morte.

Haters all’opera

Vengono chiamati Haters, odiatori, e gli esempi che li riguardano sono innumerevoli, dai post di Facebook degli ultimi 5 anni contro la ormai ex presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini, soggetto preferito dai cosiddetti analfabeti funzionali anche su Twitter, ai messaggi di insulto contro le forze dell’ordine o gli immigrati, fino ad arrivare agli svariati commenti su post di cronaca, nera o rosa che sia, per terminare infine con le liti senza senso sui profili social di atleti e società sportive.

L’ultimo protagonista, suo malgrado, di questo accanimento senza logica è il compianto fabrizio frizzi, colonna dei presentatori Rai, scomparso lo scorso 26 marzo a causa di una emorragia cerebrale. Frizzi, 60 anni da poco compiuti e una figlia di pochi anni che non potrà veder crescere, è stato il volto storico di alcune trasmissioni, da Pane e Marmellata degli anni '80, che lo lanciò giovanissimo, fino a Scommettiamo che?, dalla partita del cuore e Miss Italia, di cui ha condotto innumerevoli edizioni, fino ad arrivare al successo degli ultimi anni con l’Eredità. Frizzi è stato per lungo tempo anche volto di Telethon, e proprio questo impegno per la fondazione ha scatenato l’odio delle 'legioni' di echiana memoria.

La colpa è nella conduzione di Telethon

Nel caso specifico di Frizzi, sono sedicenti vegani e animalisti a riversare il proprio odio da tastiera, elementi che infangano una consistente categoria di persone che hanno fatto coraggiose scelte etiche e di vita, ma non passano certo il tempo a voler insultare chi non la pensa come loro.

La colpa di Frizzi, sarebbe stata proprio quella di aver condotto la Maratona Telethon, che secondo gli odiatori favorirebbe la sperimentazione animale. Il delirio degli haters, ribadiamo una goccia nell’oceano rispetto a vegani e animalisti di sani principi che mai si sognerebbero di pronunciare parole così disgustose e ignoranti, esplode in vari commenti Facebook.

C’è chi scrive che la morte di Frizzi è la prova dell’esistenza del Karma, c’è chi invece si rivolge a Frizzi scrivendogli che anche lui è stato truffato perché Telethon non gli ha salvato la vita, mentre qualcun altro lo ringrazia sarcasticamente per aver contribuito alla sofferenza degli animali. Tacciamo sui commenti che sfociano in parole volgari, ogni altro commento sembra superfluo.