La sensazione è che, certi argomenti, abbiano un po' stufato tutti. In vent'anni, nel mondo del calcio, sono successe veramente tante cose ma, nonostante ciò, troppo spesso, si torna a parlare di vecchie questioni, infiammando alcune rivalità sportive già abbastanza accese. Insomma, invece di andare avanti, si preferisce andare indietro, in perfetto stile italico.

La vicenda

"Stessa storia, stesso posto, stesso bar", così cantava Max Pezzali in una sua celebre canzone del 2008. Già, perché il contatto Iuliano-Ronaldo, in quel Juve-Inter del 1998, era ed è rimasto l'argomento preferito dei bar italiani, da vent'anni a questa parte.

A detta di molti tifosi nerazzurri, quel rigore non concesso dall'arbitro Ceccarini ha inevitabilmente cambiato la storia del calcio italiano. Una visione, forse, un po' troppo esagerata, sulla quale, però, più di una volta all'anno, ci si ritorna, non facendo altro che alimentare e fomentare certi sentimenti negativi che, viceversa, dovrebbero essere placati.

Ronaldo e una memoria non da fenomeno

Poche settimane fa, è stato proprio uno dei diretti interessati a tornare sull'argomento, utilizzando parole al veleno nei confronti della Juventus e dei suoi successi passati. Stiamo parlando di Ronaldo che, in quel lontano 1998, vestiva la maglia numero nove dell'Inter e, nonostante rappresentasse il prototipo del fuoriclasse, con la società di Massimo Moratti, aveva collezionato pochissimi successi.

Alla festa dei centodieci anni del club, il fenomeno brasiliano aveva già parlato di "sistema corrotto", portando scompiglio in una settimana in cui, seppur temporaneamente, le società e le tifoserie avevano "deposto le armi", per ricordare e commemorare la tragica scomparsa di Davide Astori. Solo pochi giorni dopo, ad una cerimonia del Real Madrid, lo stesso Ronaldo, è tornato sull'argomento dimostrando, però, di non avere una memoria all'altezza dei suoi piedi.

Infatti, l'ex attaccante brasiliano ha dichiarato di essere felice per ciò che è accaduto nel 2006, anno in cui, a parer suo, molte persone sarebbero finite in galera e la Juventus sarebbe stata retrocessa in Serie C. Entrambe le affermazioni, però, non trovano alcun riscontro nella realtà dei fatti.

Simoni e la solita solfa

Gigi Simoni, nel 1998, era l'allenatore dei nerazzurri e, da sempre e per sempre, verrà ricordato come il mister di quel Juve-Inter. Se, da un lato, può apparire superficiale ridurre la carriera di un allenatore ad una sola partita, bisogna dire che, lo stesso Simoni, da troppo tempo, non fa assolutamente nulla per far sì che ciò non accada. Da vent'anni, infatti, tutte le sue interviste si focalizzano su un solo match e, in particolare, su un solo episodio: il contatto tra Iuliano e Ronaldo.

Ceccarini e la dichiarazione che farà discutere...ancora

Per la prima volta, dopo vent'anni, l'arbitro di quel "match incriminato", ha parlato in tv e lo ha fatto davanti alle telecamere di Mediaset Premium.

Ovviamente, l'intervista si è principalmente focalizzata su quel famosissimo contatto e, di fronte alla specifica domanda, il direttore livornese ha spiazzato tutti dichiarando che, l'errore più grande, fu non fischiare il fallo da parte dello stesso Ronaldo. Una versione che contrasta totalmente con la visione fornita da "Simoni e company", con la quale sono stati anche giustificati episodi ed insuccessi arrivati nelle stagioni successive. Se ne parlerà ancora, purtroppo.