La consigliera della regione Lombardia Silvia Sardone, ex militante di centro-destra e ora appartenente al gruppo misto, pubblica un video in cui critica aspramente l'Anpi. Per risposta, l'associazione rimarca il suo impegno per la difesa dei valori costituzionali e nella lotta contro i neofascismi.

Sardone: 'Spreco di fondi'

''Solo 4 mila dei 130 mila iscritti sono effettivamente veri partigiani - afferma Silvia Sardone - Tutti gli altri sono parenti o ragazzi che giocano a fare gli antifascisti, anche se il fascismo è stato sconfitto più di 70 anni fa.

Per questi personaggi fuori dal tempo si spendono 100 mila euro l'anno di fondi pubblici. E come vengono usati questi soldi? Per organizzare pastasciutte antifasciste, manifestazioni per i porti aperti e altre carnevalate a difesa di immigranti e lobby lgbt. Grati al sostegno di comuni di sinistra ottengono spazi a prezzi di favore o gratuitamente e soldi per iniziative. L'ANPI, inoltre, continua a fare pressione sui comuni per vietare spazi pubblici per chi non la pensa come loro. Sono sempre in prima linea in ogni corteo contro il centro-destra. Tutti quelli che hanno idee diverse dalle loro, per i nipotini dei partigiani sono piccoli Mussolini pronti a restaurare il Ventennio in Italia. Tutto questo è completamente assurdo.

No al pensiero unico, basta con questi carrozzoni pagati da noi''.

ANPI: 'Non ci interessano i colori politici'

''Gentile Consigliera Sardone - ha replicato l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Per espressa volontà delle partigiane e dei partigiani, l'ANPI nel 2006 ha aperto le sue porte agli antifascisti non combattenti al fine di non disperdere il patrimonio di valori e principi ereditati dalla Resistenza.

Da allora, in perfetta continuità di impegno e adesione allo Statuto, ci battiamo per la piena attuazione della Costituzione di cui i diritti umani sono uno dei cardini fondamentali. Le 'carnevalate' pro-migranti, secondo la sua civilissima definizione, e tutte le iniziative tese a contrastare i neofascismi, rappresentano un richiamo ai doveri costituzionali di chi governa.

Non ci interessano i colori politici, ci interessa il merito dei comportamenti. Tanto le dovevamo per metterla nella condizione di formulare giudizi correttamente fondati''.

Quando l'antifascismo diventa 'pensiero unico'

Se l'antifascismo e la difesa della Costituzione rappresentano un 'pensiero unico' da superare, la diretta conseguenza non può essere che quella di legittimare come opinione rispettabile il fascismo. Un'ideologia che no, non è stata sconfitta 70 anni fa. A confermarlo è la presenza di associazioni politiche di marcata estrema destra, i cui militanti si sono più volte autodefiniti come i ''fascisti del Terzo Millenio'' (basti pensare a gruppi quali CasaPound e Forza Nuova). Il fascismo non può in alcun modo costituire un'innocua opinione, al pari di tutte le altre.

Il periodo fascista si è distinto per le leggi razziali, per gli stermini, per la guerra, per un'incessante perdita di vite umane e per la sua totale soppressione delle libertà. È cosa ben diversa, quindi, dall'essere semplicemente di destra o di sinistra. Quanto alle 'carnevalate', è un'espressione senz'altro dispregiativa e di cattivo gusto. Difendere i migranti significa difendere i valori del non-razzismo e dell'anti-discriminazione. Le 'lobby lgbt' non esistono, si tratta solo di sensibilizzare i cittadini e di garantire i diritti civili. Per concludere, si ricorda che la Costituzione stessa poggia sull'antifascismo, condannando come reato l'apologia di fascismo (Articolo 4, Legge Scelba).