La Torino bianconera, questa mattina, ha avuto il più dolce dei risvegli dopo la roboante vittoria per 3 a 0 degli uomini di Allegri sull'Atletico Madrid. Il passaggio del turno della Vecchia Signora ha i connotati dell'impresa storica, mai nessuna squadra italiana era stata in grado di rimontare un 2 a 0 maturato al passivo nel match di andata. Nella notte dell'Allianz Stadium la Juventus ha giocato la partita perfetta concedendo le briciole agli uomini di Simeone e ribaltando l'andata con la tripletta di un Cristiano Ronaldo in versione extraterrestre.

Ecco le valutazioni dei protagonisti bianconeri.

Szczesny: senza voto

L'Atletico è inconsistente come una dichiarazione di guerra del Lussemburgo e i suoi compagni di reparto giganteggiano fra i lillipuziani dell'attacco dei colchoneros. Il risultato è che al portiere di Varsavia non resta che cercare di fare lo spelling del codice fiscale che ha per cognome per tutti i 90 minuti. Chiamare ordinaria amministrazione i due salti svogliati che gli bastano per accompagnare fuori altrettanti tentativi degli uomini di Simeone sarebbe lesivo per la categoria.

Chiellini: 6,5

Perde mezzo voto perchè anche stasera delle carezze di Morata non ne vuole sapere e lo manifesta come fosse Klaus Dibiasi. A nulla serve la sua arringa al terzo minuto, l'inflessibile giudice Kuipers se ne infischia della sua laurea e della differenza di stazza e gli annulla il gol.

Per il resto partita ciclopica del numero 3, più insuperabile del muro fra Messico e USA: se Kean non si fosse sorpreso come tutti dell'insolita precisione del suo lancio e avesse segnato, ci saremmo battuti tutti il petto con te, Giorgione.

Bonucci: 6,5

Entra in campo come sempre come se gli avessero pinzato il sopracciglio nell'espressione di Will Smith in Men in Black.

Un uomo in missione. E' il meno appariscente del reparto ma poco importa, quando gioca con Chiellini la coppia funziona meglio di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. In estate è riuscito a usare l'effetto pac-man per ricomparire magicamente alla Continassa dopo solo un anno e stasera si è ricordato il perchè.

Spinazzola: 7

E' il classico ragazzo per bene che in un film americano non riesce a trovare la compagna per il ballo salvo poi presentarsi con la miss Wisconsin di turno.

Esordio in Champions League per cuori forti ma lui ci surfa sopra con personalità qualche errore di gioventù ma ricordiamoci che fino a poco tempo fa Griezmann al massimo lo affrontava alla playstation con il suo Foligno buggato. A inizio secondo tempo sembra convincersi che forse l'Atletico in coppa non è poi così diverso dalle partitelle in famiglia di Zingonia.

Cancelo: 7

Il lusitano macina più chilometri della fuoriserie di Defrel (e ci mancherebbe), la fase difensiva non è il suo forte ma l'Atletico non lo sa e lo lascia libero di scordarsela. Il purosangue portoghese ringrazia e mette il paraocchi puntando la linea di fondo, a inizio secondo tempo dalla sua fascia piovono più minacce che a Pearl Harbour.

Agnelli ha messo come salva schermo il suo slalom speciale di metà ripresa e pensa già di venderlo a qualche sceicco truccandolo da Cristiano Ronaldo.

Bernardeschi: 7,5

Scolpisce nel marmo della sua Carrara un capolavoro, una spanna sopra tutti per lettura e idee di gioco. Trova Ronaldo come Trevisani trova Adani. Sguscia via meglio di Vieri quando si accorgeva che la bionda appena abbordata al Pineta di Milano Marittima era accompagnata. Se il suo cognome finisse per INHO varrebbe 100 milioni, ma meglio così, la nazionale ritrova una mezzala top che mancava dai tempi di Bertolacci e Marco Marchionni.

Cristiano Ronaldo: 8

Tutto quello che tocca diventa oro, fa sempre la cosa migliore e la fa sempre bene.

Partita di imbarazzante supremazia peggio di Minala quando giocava coi primavera. Per qualcuno Messi resterà sempre un'altra cosa ma stasera l'uomo da Madeira ha dimostrato che da fermo può saltare due Messi uno sopra l'altro, manco avesse i polpacci di Shaqiri. Sul secondo gol ha sorvolato senza problemi due come Godin e Gimenez, trovando il tempo di godersi la vista e centrare il sette peggio che un lama con il suo sputo. Re Mida.

Emre Can: 7

Il sosia di Khedira (era davvero lui?) si disimpegna egregiamente in un ruolo anomalo. Le timide folate dell'Atletico non gli spettinano nemmeno il ciuffone impomatato e lui fa la figura del corazziere fuori dal Reichstag. Dimostra che i tedeschi si possono trovare a loro agio anche lontano da Garda e Riviera, stasera avrebbe potuto giocare anche col sandalo e il calzino bianco di spugna.

Acciaio della Ruhr in copertura e geometrie da Bauhaus in impostazione. Cerca di scalzare Emre Belozoglu dalla vetta della classifica degli omonimi.

Massimiliano Allegri: 8

Quante ne sa Max, se l'Atletico non ha visto palla il merito è soprattutto suo. Non osate parlargli di schemi, mettete la parola che volete, ma la partita il livornese l'ha vinta sulla lavagna tattica. Punto. Il suo discorso negli spogliatoi è stato più efficace di quello di Al Pacino in "ogni maledetta domenica". Se fossimo in un casinò Max sarebbe il mazziere, dà le carte che vuole e obbliga Simeone a giocare alle sue condizioni, al tavolo non succede nulla che lui non sappia già. Il banco vince sempre. Lectio Magistralis.