"C'è qualcosa di nuovo oggi nel Sole, anzi d'antico". Così recitavano i primi versi di una famosa e struggente poesia di Giovanni Pascoli, dal titolo "L'Aquilone". Verrebbe voglia quasi di parafrasare il significato di quelle poche righe, collegandolo a quanto sta accadendo nel Salento, alla Lecce calcistica, a quella che fa sognare i tifosi giallorossi.

Lecce, 8 promozioni in serie A dal 1985 al 2010

Perché in questi ultimi giorni, in occasione della gara contro il Brescia, si sta vivendo, anzi rivivendo quell'atmosfera magica che negli ultimi trent'anni o quasi hanno caratterizzato la storia del Lecce calcio.

Dal 1985 al 2010, otto promozioni nella massima serie, otto imprese sportive in una città del profondo Sud, alle prese con i soliti problemi, dalla mancanza di lavoro giovanile fino agli scarsi investimenti, passando dalla crisi che ha colpito un territorio che vive molto di turismo.

Oggi, come 34 anni fa, si pensa solo alla caccia al biglietto, alle possibili combinazioni che potrebbero regalare ai tifosi salentini la Serie A, al ritorno sui palcoscenici che contano, quelli che hanno come protagonisti i vari CR7, Icardi e Piatek. Tutto scontato quindi? Sembrerebbe di si: l'ansia è la stessa, l'attesa pure; sembra quasi di rivivere quelle stesse emozioni che quelli non più giovanissimi hanno toccato con mano quando le squadre guidate da Fascetti, Mazzone, Bolchi, Ventura, Sonetti, Delio Rossi, Papadopulo e De Canio hanno tagliato l'ambito traguardo.

La Serie A, un business anche per il territorio

Ma questa è una terra avara di soddisfazioni, spesso bistrattata e presa a schiaffi dalle decisioni istituzionali a tutti i livelli, irriguardose nei confronti di un territorio che vuole e deve'crescere. Allora ben vengano i risultati sportivi di una squadra di calcio, farebbero solo lievitare l'interesse verso una Città, un territorio che ha l'urgente necessità di non restare scollegato con il resto del mondo, di colmare almeno in piccola parte il gap che lo separa dall'Italia che conta.

E poi volete mettere la gioia dei tifosi giallorossi, dimenticare per qualche giorno i problemi della loro esistenza, le rate del mutuo da pagare e il lavoro che non si trova, Aveva ragione il grande Franco Jurlano, il più grande presidente della storia del Lecce, quando affermò, subito dopo aver conquistato una promozione in Serie A, di essere felice soprattutto per i tifosi, "per questa modesta gente salentina che, attraverso questo successo, guadagna qualcosa nel morale, un po' di felicità per mascherare tante altre sofferenze che la gente con quella dignità nasconde giornalmente".