La lunghissima diatriba tra Mauro Icardi e l'Inter ha raggiunto un punto di svolta nelle scorse ore, quando l'attaccante argentino ha finalizzato il proprio trasferimento in prestito al Paris Saint-Germain; il club francese tra 12 mesi potrà riscattarlo per 70 milioni di euro. L'operazione è stata accolta molto positivamente dai tifosi nerazzurri sui social, con l'ex capitano considerato il perdente di questa vicenda, mentre l'AD Beppe Marotta ed il Presidente Steven Zhang vengono incoronati come i vincitori. Ma è questa la realtà? No, in realtà è l'esatto opposto: vediamo perché.
Lo scontro Icardi-Inter iniziato a gennaio
La vicenda che ha visto contrapposti l'Inter da una parte e Mauro Icardi con la moglie e procuratrice Wanda Nara dall'altra, ha avuto inizio a febbraio di quest'anno, quando le bizze dell'attaccante nella firma del nuovo contratto hanno portato la società a togliergli la fascia di capitano: da lì è partita un'escalation che è arrivata sino a porre il giocatore ai margini della rosa. Il divorzio è diventato quindi inevitabile, col giocatore ormai inviso a società, compagni di squadra e tifosi (nei giorni scorsi si è arrivati persino alle minacce).
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— Paris Saint-Germain (@PSG_inside) September 2, 2019
Icardi ne esce vincitore
Nonostante questo, la partenza di Icardi difficilmente può essere vista come una sconfitta per l'attaccante.
In primo luogo, il giocatore ha ottenuto il sontuoso ingaggio che desiderava: al PSG percepirà infatti sette milioni più bonus il primo anno e, se il club parigino dovesse riscattarlo, nell'ultimo dei cinque anni di contratto arriverà ad incassare 10 milioni. Non solo: se tra un anno Icardi dovesse far ritorno all'Inter, l'accordo firmato nelle scorse ore prevede che il suo stipendio faccia un balzo dai 4,5 milioni che i nerazzurri gli hanno pagato finora a sette milioni di euro.
Riassumendo, Icardi si sta trasferendo in una società di primissima fascia, in Champions League da testa di serie e che gli garantisce di guadagnare molto più che non se fosse rimasto a Milano: come si fa a considerare "perdente" chi ha ottenuto tutto ciò che desiderava?
L'Inter, Marotta e Zhang hanno perso
Sul versante opposto c'è l'Inter che, come detto, aveva necessità di mandar via il giocatore, cosa effettivamente avvenuta.
Zhang, Marotta e Conte possono quindi essere considerati 'vincitori' in questa vicenda? Non proprio. E, se proprio lo si volesse fare, sarebbe la più classica delle vittorie di Pirro. L'ultimo rinnovo del contratto di Icardi, avvenuto nel 2016, fissava una clausola rescissoria per l'estero pari a 110 milioni di euro: in più occasioni è stato detto, probabilmente a ragione, che con le cifre folli del mercato di questi anni, una cifra del genere potesse essere addirittura troppo bassa, se rapportata ad un giocatore di questo livello. Il lungo tira e molla con la società società ha però inevitabilmente svalutato il cartellino del giocatore, che adesso nella migliore delle ipotesi sarà ceduto per 70 milioni di euro.
Fermo restando che quasi tutta la cifra che l'Inter incasserà in futuro per la cessione di Icardi rappresenterà una ricca plusvalenza, può davvero essere considerata come parte vincitrice una società che ha visto il suo giocatore più rappresentativo svalutarsi in modo significativo in poco tempo? Difficile, specie considerando che il rischio è quello di ritrovarsi tra 12 mesi, se il PSG non dovesse riscattare il giocatore, nella stessa situazione di oggi e con uno stipendio più alto da pagare.