Si è tenuta questa mattina, presso la sede Uil Sicilia, in via Enrico Albanese 92/a, a Palermo, l'assemblea con i lavoratori della Uil Pubblica Amministrazione INPS che ha visto la partecipazione del coordinatore generale Uilpa INPS, Sergio Cervo, del segretario generale della Uilpa Sicilia, Alfonso Farruggia, del coordinatore regionale Uilpa INPS, Francesco Crisafulli e del coordinatore provinciale Uilpa Inps Palermo, Antonio Borzilleri.

Oggetto dell'iniziativa sindacale, il confronto con i lavoratori sui temi del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) in discussione all'Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni (ARAN), nonché i contratti integrativi 2018 e 2019, le progressioni verticali e l'ordinamento professionale dei dipendenti dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps).

Il dibattito

Un dibattito che ha visto il confronto tra le parti intervenute per meglio comprendere l'attuale situazione in merito ai temi in agenda e dove, i lavoratori, hanno avuto modo di porre domande e chiarire dubbi circa le disposizioni e le modifiche oggetto delle recenti circolari pervenute ai dipendenti dell'Istituto.

In merito ai punti fondamentali che riguardano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro di tutto il comparto del pubblico impiego e che interessano, in particolare, il settore delle funzioni centrali, il coordinatore generale Uilpa INPS, Sergio Cervo, ha spiegato: “Il sindacato punta principalmente sul nuovo ordinamento professionale e il reinquadramento delle funzioni dei dipendenti, in quanto ritiene sia strategico ricollocare il personale bloccato da oltre dieci anni, per effetto della legge Brunetta del 2009, nelle aree seconda e terza pur svolgendo funzioni multidisciplinari”.

L'Istituto previdenziale nazionale, allo stato attuale, registra circa 5mila dipendenti rimasti in questo “limbo” che causa loro insoddisfazione sia sotto il profilo economico, ma soprattutto professionale in quanto verrebbe a mancare quell'aspetto di gratificazione e soddisfazione fondamentale per un qualunque dipendente dedito a svolgere al meglio il proprio lavoro.

“Questo aspetto diventa più complesso e crea tensioni ed attriti in fase di cambio generazionale – ha proseguito il coordinatore Cervo – in particolare, nel momento in cui vengono effettuate nuove assunzioni che vedono l'inserimento in un'area più alta i giovani assunti mentre i dipendenti con maggiore esperienza alle spalle rimangono fermi in aree di livello inferiore”.

Da alcuni anni, inoltre, l'Istituto previdenziale nazionale più grande d'Europa, svolge anche funzioni assistenziali e non solo previdenziali, quale la gestione di una parte del welfare, erogazione dei bonus bebè e mamma nonché del reddito di cittadinanza, non originariamente di propria competenza, affidate a circa 24mila dipendenti che, dopo lo scioglimento di INPDAP ed ENPASS, svolgono funzioni ricoperte precedentemente da 37mila unità.

“Questa riduzione numerica di unità sottolinea lo spirito di abnegazione dei dipendenti – ha proseguito Cervo – ma, inevitabilmente provoca in loro un senso di insoddisfazione non di tipo economico, ma di riconoscimento del proprio valore professionale gravato dal fardello del mansionismo, trasversale in tutte le amministrazioni”.

Conclusioni

In merito ai prossimi obiettivi, il coordinatore Cervo ha così concluso: “Sicuramente aprire e chiudere l'integrativo 2019 e, in merito alla trattativa sul CCNL a noi deputata, ci auguriamo di concludere il tutto positivamente entro la primavera 2020”.