Nella giornata di ieri era venuta a galla la notizia di un miracoloso provvedimento inserito nel Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il giorno prima di Natale, che secondo alcuni avrebbe ripristinato, come d'incanto, l'agibilità politica di Silvio Berlusconi. Nel pomeriggio, un polverone si è alzato attorno alla vicenda, molte sono state le contestazioni e i sospetti di scambio di favori tra il Premier e il Cavaliere.

Matteo Renzi decide nella serata di fare un passo indietro. La norma inserita nel Decreto, ormai ribattezzata da tutti apertamente come "Salva Berlusconi" è stata cancellata per volere del Premier che dopo averne già sentite abbastanza, ritorna sui suoi passi, onde evitare ulteriori polemiche che sarebbero durate anche parecchio, tra l'altro.

La norma in questione si riferiva alla riforma del Decreto riguardante  i rapporti tra il Fisco e contribuente, che alza la percentuale di tolleranza dei reati per frode fiscale fino al 3 per cento. In questo modo Silvio Berlusconi avrebbe avuto la possibilità di cancellare la sentenza di condanna del Processo Mediaset e annullare nello stesso tempo, gli effetti della Legge Severino che blocca il suo attivo ritorno in campo politico.

Dal Partito di Forza Italia, l'esponente Giovanni Toti difende: "siamo estranei a questa vicenda e in ogni caso non ci sarebbe toccato nessun vantaggio", e inoltre afferma: "Attendiamo la sentenza del nostro ricorso alla Corte di Giustizia Europea, che ci darà ragione per sboccare l'agibilità politica del nostro leader".

Di questa norma non potranno dunque farne uso né il Cavaliere e né l'intera collettività che sicuramente avrebbe tratto dei benefici. Renzi, per conservare la sua credibilità politica e per mostrarsi estraneo a sospetti scambi di favori, ha preferito fare questa mossa mentre ne aveva ancora la possibilità, forse spinto dal susseguirsi di polemiche che già avevano creato un caso mediatico e risponde: "il mio governo non produce norme ad personam nel modo più assoluto" ed esprime che la sua volontà sia quella di porre in essere delle norme corrispondenti all'interessi di tutti i cittadini.