Sono iniziate le votazioni per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e dopo giorni di febbrili consultazioni e contrattazioni, il premier Matteo Renzi ha calato l'asso candidando Sergio Mattarella a prendere il posto del dimissionario Giorgio Napolitano. Una mossa non gradita all'altro contraente del patto del Nazareno, Silvio Berlusconi, e in grado, contemporaneamente, di compattare i dissidenti del Pd sulla linea del segretario.
Sergio Mattarella: da Piersanti alla Corte Costituzionale
Ma chi è Sergio Mattarella? Nato a Palermo il 23 luglio 1941, è figlio Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e fratello minore di Piersanti Mattarella, il Presidente della Regione Sicilia assassinato dalla mafia il 6 gennaio 1980.
Entrato in Parlamento nel 1983 nelle file della Democrazia Cristiana, fu incaricato l'anno dopo, dal segretario Ciriaco De Mita, di "ripulire" la Dc siciliana dall'imbarazzante presenza di personaggi quali Vito Ciancimino e Salvo Lima. Operazione culminata con la promozione di una lista civica guidata da Leoluca Orlando, collaboratore del fratello Piersanti, che conquistò nel 1985 il Comune di Palermo.
Vicino alla corrente di sinistra della Dc, Sergio Mattarella è stato più volte ministro: della Difesa con D'Alema, dei Rapporti col Parlamento nei governi Goria e De Mita e della Pubblica Istruzione nell'Andreotti VI. Da quest'ultimo incarico si dimise nel 1980 per protesta contro l'approvazione della legge Mammì sulle televisioni, considerata un regalo a Silvio Berlusconi.
Dopo il referendum del 1983, fu relatore della Legge Mattarella, soprannominata "Mattarellum" che inserì nel sistema elettorale italiano una forte connotazione maggioritaria. Da ministro della Difesa, ha contribuito alla riforma delle Forze Armate, abolendo il servizio di leva obbligatorio. Tra i fondatori del Partito Popolare Italiano, ha aderito nel 1985 al centrosinistra, sostenendo la candidatura di Romano Prodi e partecipando alla fondazione dell'Ulivo. Uscito dal Parlamento nel 2008, non si è più ricandidato ed è stato eletto giudice della Corte Costituzionale nel 2011.
Sergio Mattarella Presidente: l'opposizione del centrodestra
Ma il nome di Sergio Mattarella non è pare essere gradito al centrodestra, e in particolare a Berlusconi, che ricorda il forte gesto di protesta compiuto dall'allora ministro della Pubblica Istruzione, dimissionario in segno di protesta contro l'approvazione della Legge Mammì che, andando contro la normativa europea, salvava le televisioni di Berlusconi.
Dimissioni replicate quando era direttore de Il Popolo, quotidiano di riferimento del Partito Popolare, come protesta per lo spostamento del partito verso il Popolo delle Libertà. Altro elemento di scontro con Silvio Berlusconi, fu l'ingresso di Forza Italia nel Partito Popolare Europeo, definita da Mattarella "un incubo irrazionale". E' evidente che, con questi precedenti, Silvio Berlusconi non abbia nessuna intenzione di appoggiare chi, negli anni, gli ha più volte dimostrato ostilità, ma la mossa di Renzi pare averlo messo in condizione di farsene una ragione, visto che dalla quarta votazione, in programma sabato 31 gennaio, sarà sufficiente la maggioranza semplice per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. Se non interverranno colpi di scena clamorosi, quel giorno Sergio Mattarella sarà il nuovo Presidente della Repubblica.