L'addio di Civati, per quanto prevedibile, non poteva passare inosservato all'interno del Partito Democratico. Nessuno si sarebbe augurato infatti la fuoriuscita di un esponente così popolare. Da Bolzano, Renzi ha voluto smentire i cori "abbasso Civati": "Noi siamo per tenere tutti dentro. Ma quale abbasso, viva viva viva!". Sulla stessa lunghezza d'onda Matteo Orfini, presidente del Pd: "Se Civati se ne va non è una bella cosa né per lui né per il Pd". Un tweet con tanto di hashtag creato e personalizzato per l'occasione: #pipporipensaci.
Critiche ai vertici del partito sono arrivate da Roberto Speranza, ex capogruppo del PD alla Camera: " L'addio di Civati è un atto che ci deve far riflettere e non è liquidabile con una scrollata di spalle ma testimonia un malessere.
Non condivido l'uscita dal Pd ma il fatto che una persona che abbia preso circa 400mila preferenze alle primarie se ne vada deve far riflettere".
Mistero, infine, su un tweet al veleno di David Sassoli (Europarlamentare democrat e vicepresidente del Parlamento europeo) pubblicato e subito dopo rimosso, che però non è rimasto indifferente all'occhio del Web: "Civati ha lasciato il PD con una mossa fulminea durata due anni".